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Mourinho: “Il giorno dopo l’addio alla Roma ero pronto per ripartire. Sono stato più di un semplice allenatore. I tifosi sono la parte migliore del calcio” (VIDEO)

ULTIME NOTIZIE AS ROMA – José Mourinho torna a parlare e lo fa in un’intervista al canale YouTube dell’esperto di calciomercato Fabrizio Romano. Queste le sue parole sul futuro, sul suo lavoro alla Roma e sull’amore dei tifosi nei suoi confronti.

Sei pronto per una nuova avventura?
“Sono pronto, voglio ricominciare. A volte quando la tua avventura in un club finisce hai bisogno di riposare e pensare, ma in questo caso già il giorno dopo che sono andato via dalla Roma ero pronto per ripartire. Mi sento bene, amo il lavoro e sono veramente pronto, ma non voglio fare la scelta sbagliata, non posso accettare un incarico solo per la passione o perché mi sento pronto. Devo essere paziente, siamo a marzo e di solito è difficile che accada qualcosa in questo mese, quindi il mio obiettivo è riniziare in estate”.

Sei l’unico allenatore ad aver disputato due finali europee negli ultimi due anni: che sensazioni provi?
“La prima sensazione è che sembra come se non sia accaduto, perché quando le persone parlano di me si concentrano soprattutto sul passato. Ci sono tanti bravi allenatori in Europa e di solito i migliori allenano le squadre che hanno più possibilità di raggiungere una finale. Negli ultimi anni sono arrivato 3 volte in finale, una con il Manchester United e due con la Roma. Se ci concentriamo sul recente passato sono quindi l’unico ad aver raggiunto due finali europee. Sono orgoglioso di questo, perché ho raggiunto questi traguardi con una squadra che non ha una storia vincente in Europa, quindi è un qualcosa di speciale. In questa stagione non giocherò una finale, ma spero che l’anno prossimo io possa dire ‘Sono stato l’unico ad aver raggiunto tre finali europee negli ultimi 4 anni'”.

Tutti i tifosi dei club in cui hai allenato ti amano ancora: cosa provi?
“La cosa migliore nel calcio sono i tifosi, perché loro non guadagnano, anzi spendono soldi e fanno sacrifici per la loro passione. Quando ai tifosi non piacciono i calciatori o gli allenatori hanno le loro ragioni. Nel mio caso, indipendentemente dai risultati anche se ho quasi sempre vinto, i tifosi hanno notato che ho sempre dato il massimo per loro e per il club. Ho dato tutto, per la mia personalità sono sempre stato più di un semplice allenatore, in alcuni club devi essere l’allenatore, il direttore sportivo, il direttore della comunicazione, l’immagine che difende il club e i tifosi. I tifosi lo capiscono, ma allo stesso tempo a un allenatore non piace, perché io voglio essere un allenatore. Lo scenario ideale è quando un club ha una struttura che permette all’allenatore di essere semplicemente l’allenatore. All’Inter sono stato l’allenatore, anche al Real Madrid, nella prima esperienza con il Chelsea e al Porto, mentre in altri club non sono stato solamente l’allenatore e questo è veramente difficile per un allenatore. In ogni club in cui sono arrivato ho indossato la maglietta della squadra e lottato per essa”.

Hai rifiutato il Portogallo e l’Arabia Saudita: queste due mete sono ancora nei tuoi pensieri in vista del futuro?
“Il Portogallo mi ha chiamato due volte, una volta fu ai tempi del Real Madrid e in quel caso avrei dovuto rivestire il doppio ruolo, ma Florentino Perez mi disse che non sarebbe stato possibile. La seconda volta, invece, è stata con la Roma. Se mi sono pentito dato che pochi mesi dopo la Roma mi ha esonerato? No, sono felice di non aver accettato e quindi non mi sono pentito. Se allenare una nazionale in futuro sarà un mio obiettivo? Non sono sicuro, se si tratta di allenarla in vista di una competizione importante come il Mondiale o l’Europeo ti direi di sì, ma aspettare due anni prima di disputare quelle competizioni… Non saprei, forse un giorno accetterò ma non sono sicuro che mi divertirei. L’Arabia Saudita? Cristiano Ronaldo ha aperto le porte a quel mondo in termini calcistici. Quando mi arrivò l’offerta si trattò di una proposta economica molto importante, ma rifiutati perché per me era più importante la Roma e il calcio europeo. In futuro mai dire mai, ma in questo momento non firmerò nessun contratto perché prima devo prendere la decisione migliore”.

 

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