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Crisi a Chioggia, Armelao liquida FdI: «Avanti con chi tiene alla città»

Il sindaco Mauro Armelao liquida Fratelli d’Italia. Dopo 125 giorni di crisi, arriva il divorzio che ormai era nell’aria da giorni. Anticipando una presa di posizione di FdI, che sarebbe probabilmente arrivata mercoledì, martedì Armelao ha chiuso tutte le porte annunciando che l’intesa politica con FdI di Chioggia è finita e addossando gran parte delle responsabilità al segretario locale, Matteo Penzo, che avrebbe ostacolato tutti i tentativi di risoluzione della crisi.

Armelao conta però di poter continuare l’esperienza amministrativa aprendo le porte a chi, in Consiglio, vorrà convergere sulle proposte utili al bene della città. Facile ipotizzare che rimarranno con lui i due consiglieri di FdI che lunedì sera si sono presentanti in aula, Katia Hannot e Claudio Bullo, malgrado l’ordine del partito di disertare il Consiglio.

Pare invece che nella serata di martedì l’assessore e vicesindaco Elena Zennaro, abbia presentato le dimissioni.

L’estenuante tira e molla iniziato il 22 novembre con la defenestrazione del vicesindaco Daniele Tiozzo Brasiola e complicatosi il 13 dicembre con le dimissioni di un secondo assessore di FdI, Massimiliano Tiozzo Caenazzo, è arrivato all’epilogo. Fallite tutte le mediazioni, gli appelli e le pressioni delle segreterie provinciali e regionali per forzare la pace, Armelao ha deciso di rompere con FdI.

«Dopo le frizioni iniziate con la revoca delle deleghe del vicesindaco, revoca concordata con il segretario provinciale Lucas Pavanetto», spiega il sindaco, «finisce l’intesa politica con FdI di Chioggia che in questi quattro mesi ha messo in difficoltà tutta la coalizione di centrodestra. Grave l’assenza di due consiglieri comunali durante la seduta del 21 dicembre dove era prevista l’approvazione del bilancio per il 2024, rischiando di far mancare il numero legale. In più occasioni come sindaco, con l’appoggio della lista civica, di Forza Italia e della Lega avevamo trovato una quadra che potesse sistemare la situazione, ma puntualmente qualsiasi scelta veniva ostacolata all’ultimo dal segretario locale Matteo Penzo. Fin dal nostro insediamento, in più occasioni e per i più svariati motivi, lo stesso segretario creava tensioni interne che facevano perdere di vista il nostro principale obiettivo, il bene della città».

Armelao sgancia FdI e rilancia. «In questi quattro mesi comunque l’attività amministrativa non si è fermata», sostiene, «anzi è continuata anche più spedita di prima, credo però che sia ormai giunto il momento di tornare a amministrare con serenità. Per questo apriamo un confronto con tutte le forze politiche presenti in Consiglio che abbiamo a cuore la propria città. Purtroppo per colpa di personalismi di qualcuno, che è stato espulso in passato sia dalla Lega che da Forza Italia, non può rimetterci una città intera e lo stesso partito che ora rappresenta. Ringrazio Katia Hannot, Claudio Bullo e Elena Zennaro per aver continuato a lavorare per la città nonostante avessero indicazioni di disertare Consigli e giunta. Una crisi non c’è mai stata con FdI e lo dimostra il fatto che la Zennaro era vicesindaco e che avevo tenuto le deleghe lasciate dagli altri due assessori per me in attesa di poterle riassegnare a due nomi che mi avesse fatto il partito».

Se Hannot e Bullo rimarranno col sindaco, decidendo di lasciare il partito, e si avvicinerà anche Marco Veronese del gruppo misto, Armelao potrà contare su 14 voti contro gli 11 dell’opposizione.

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