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Uccise il marito a coltellate a Mantova: la Cassazione conferma la condanna a 18 anni

La Corte di Cassazione nell’udienza del 28 marzo ha rigettato il ricorso presentato dai difensori di Elena Scaini condannata in appello a diciotto anni di reclusione per l'uccisione del marito. Il ricorso era stato presentato dai difensori Silvia Salvato e Andrea Pongiluppi che avevano sollevato alcuni rilievi legati all’aggravante e alla valutazione della prova nel giudizio di primo e secondo grado. Elena Scaini dovrà quindi scontare i diciotto anni inflitti al termine del processo d’appello per l’uccisione del marito avvenuta quattro anni fa.

Il delitto

Elena Scaini, oggi 56enne, aveva ucciso il marito Stefano Giaron, all’epoca 51 anni, a coltellate. Era il 6 ottobre 2020. Il delitto era avvenuto al termine dell’ennesima lite tra coniugi nell’appartamento di via Mozart, a Mantova, quartiere di Valletta Valsecchi, dove la coppia abitava con la madre di lui da alcuni mesi.

La fuga

Dopo il delitto Elena Scaini era fuggita a bordo di un furgone lasciando l’anziana suocera, sola in casa, in stato confusionale, ferita e con il cadavere del figlio nella stanza accanto. Con l’intenzione di tentare il suicidio con un cocktail di farmaci s’era rifugiata in un alberghetto di Zocca, nel Modenese. Da lì aveva confessato il delitto in una telefonata al 118. Carabinieri, vigili del fuoco, polizia di Stato, polizia locale e mezzi di soccorso si erano precipitati in via Mozart.

L’anziana ferita

Nell’appartamento avevano trovato la scena di una tragedia: il marito, operaio, era a letto senza vita, trafitto al petto da più di una coltellata. La madre dell’uomo era invece ferita alle mani e al corpo, in uno stato di totale confusione mentale, ma viva. La donna ha sempre sostenuto di aver accoltellato il marito, con un coltello che aveva precedentemente messo sotto il letto a scopo di difesa, per difendersi dall’aggressione del consorte che, a suo dire, aveva intenzione di ammazzarla.

La condanna

La donna era stata condannata dal tribunale di Mantova a ventuno anni di reclusione, poi ridotti a diciotto dalla corte d'assise d'appello di Brescia. Era stata invece assolta per le lesioni perpetrate ai danni della suocera trovata dai carabinieri nello stesso appartamento dell’omicidio.

Il nuovo processo

Il 24 aprile sarà però di nuovo processata con l’accusa di aver abbandonato la suocera nella casa di Valletta Valsecchi, ferita e disorientata dopo essere stata accoltellata più volte. Il procedimento penale, nonostante la morte dell’anziana, non si è fermato. E ora Scaini dovrà tornare davanti al giudice per il dibattimento.

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