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Dal Ben completa la squadra dell’Ulss 1: l’agordino Favretti direttore amministrativo

Una riconferma e un ritorno. Il commissario straordinario dell’Ulss 1 Dolomiti, Giuseppe Dal Ben, al ritorno dallo stop pasquale, è passato all’azione indicando i nomi per completare la squadra che lo affiancherà nei prossimi anni.

Un atto dovuto, visto che l’incarico della direttrice sanitaria Maria Caterina De Marco era in scadenza (secondo la norma la funzione viene ricoperta per tre anni con possibilità di rinnovo per altri due) e c’era da sostituire la direttrice amministrativa Rosanna Zatta, andata in pensione qualche giorno prima di Pasqua.

Il ritorno

Dal Ben ha provveduto a riconfermare la direttrice sanitaria De Marco per altri due anni (fino al 28 marzo 2026), mentre ha chiamato alla direzione amministrativa Francesco Favretti, dipendente dell’Ulss 1 in aspettativa.

Il suo mandato sarà di tre anni, come previsto dalla norma, in quanto si tratta di un nuovo incarico e non di rinnovo. Un ritorno alle origini quello di Favretti, che aveva ricoperto questo ruolo nel 2013-2016, al fianco dell’allora direttore sanitario Pierpaolo Faronato.

Prossima la scadenza del direttore dei servizi sociali, Giampaolo Pecere.

«Ho scelto Favretti per la sua esperienza più che decennale non solo nell’ambito amministrativo, ma anche territoriale e aziendale, vista la sua passata esperienza qui otto anni fa. Come sempre», dichiara il commissario straordinario Dal Ben, «nelle mie scelte cerco di trovare le professionalità migliori. Favretti è dipendente dell’azienda sanitaria bellunese in aspettativa e in questi anni ha girato diverse Ulss; da ultimo ha diretto a livello amministrativo l’Ospedale oncologico veneto di Padova (Iov). Il suo incarico lì era terminato e avrebbe dovuto tornare a Belluno a lavorare. Ho così colto la palla al balzo e l’ho chiamato alla direzione amministrativa».

Il nuovo direttore è già in servizio da martedì 2 aprile ed è contento del suo ritorno “a casa”.

Chi è

Classe 1963, Favretti è di Agordo. Laureato in statistica, assunto nel 1999 all’allora Ulss 2 di Feltre, aveva chiesto dopo qualche anno l’aspettativa ricoprendo numerosi incarichi a Trieste, all’Istituto zooprofilattico sperimentale; dal 2013 al 2016 era diventato direttore amministrativo all’Ulss 1, dal 2016 al 2018 aveva ricoperta la stessa funzione all’Ulss 7 Pedemontana e dal 2018 fino all’altro ieri allo Iov padovano.

«Chiusa la mia attività allo Iov, il dottor Giuseppe Dal Ben mi ha chiamato e io ho accettato volentieri», commenta Favretti, che è già al lavoro a Belluno. «Ho iniziato a conoscere la mia nuova squadra, che è molto rodata e molto buona. I problemi, qui come altrove, sono quelli tipici della sanità, anche se per il Bellunese si aggiunge il disagio del territorio montano con la bassa densità abitativa e con i costi maggiori da sostenere, per i quali si dovranno cercare risorse aggiuntive alla Regione. E c’è anche la questione dell’ospedale Codivilla, che si inserisce in quello più ampio delle Olimpiadi. Diciamo che le sfide non mancano, sfide che dobbiamo vincere».

Cosa farà

Il nuovo direttore amministrativo non nasconde le criticità della provincia nel reperimento del personale medico per gli ospedali e per il territorio. «Cercherò di mettere a frutto le tante esperienze fatte in questi anni in diverse realtà sanitarie per trovare delle soluzioni alle difficoltà di questa provincia».

La sua priorità ora resta la conoscenza dello staff con cui dovrà confrontarsi e lavorare. «In questi primi giorni», continua il direttore amministrativo, «mi concentrerò sulla conoscenza delle persone accanto alle quali dovrò lavorare: ci sono molte persone nuove rispetto a otto anni fa. Dovrò capire anche come è organizzato il lavoro e allinearmi con la direzione strategica per poi entrare nelle singole questioni da risolvere».

Favretti riconosce che la carne al fuoco in questo momento per l’azienda bellunese è molta. «Oltre all’ospedale Codivilla, ci sono i tanti lavori pubblici attivi nei nosocomi per l’adeguamento sismico, c’è poi la gestione del personale e la sua ricerca. So che è stato fatto tanto finora, vediamo se si può trovare qualche idea nuova per reperire nuovi medici e sanitari. La cosa sicura è che tutti quanti dovremo dare il massimo».

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