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Fieste de Patrie, si celebra l’identità friulana

UDINE. Era il 3 aprile 1077 quando, a Pavia, l’imperatore Enrico IV sanciva la nascita dello Stato patriarcale friulano, messo nelle mani del Patriarca di Aquileia.

Uno Stato con proprie leggi, esercito e moneta, che si estendeva dal lago Balaton, in Ungheria, fino al lago di Como e che è durato fino alla conquista della Repubblica di Venezia nel 1420.

Ed è dal 1977 che, su iniziativa di don Francesco Placereani, è stata promossa la prima Fieste de Patrie dal Friuli ed è dal 2015 che la manifestazione, nata per celebrare i valori culturali e linguistici in cui i friulani si riconoscono e attraverso i quali affermano la propria identità, è stata riconosciuta con legge dalla Regione Fvg.

Per l’edizione numero 47 sono più di 120 le iniziative – calendarizzate fino al 25 aprile in 70 comuni che hanno aderito – per i 947 anni dalla costituzione dello Stato patriarcale e il clou è previsto domenica 7 aprile a Tarcento, con la manifestazione principale.

Il programma è stato presentato nella sede di Udine della Regione, alla presenza dell’assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti, del presidente dell’ARLeF, Eros Cisilino, accompagnato dal direttore William Cisilino, del sindaco di Tarcento Mauro Steccati e del presidente dell’Istitit Ladin Furlan Geremia Gomboso.

«Il 3 aprile si celebra la festa di una patria – ha sottolineato Eros Cisilino – che si estendeva dal lago Balaton fino al lago di Como, quindi non è una festa propriamente linguistica perché all’interno di quest’area vasta c’erano anche la lingua slovena e quella tedesca e, quindi, abbiamo questa fioritura linguistica che potremo identificare come il seme dell’Europa moderna.

Per noi è un evento estremamente importante perché celebra la nostra identità, il nostro Friuli e lo vediamo celebrato anche dalle amministrazioni comunali, che ringrazio per aver dato seguito a oltre un centinaio di eventi in tutto il territorio.

Abbiamo così la possibilità di portare la festa della patria del Friuli in maniera capillare in ogni sede municipale, ma soprattutto vicino alla gente».

«Continuiamo a lavorare – ha rimarcato l’assessore Roberti, sottolineando l’impegno della Regione – per mantenere vive le nostre identità che rappresentano l’unicità del Friuli Venezia Giulia e il motivo per cui godiamo ancora di questa specialità.

È importante mantenere viva l’attenzione sulle nostre identità per fare in modo che non vengano disperse. Un lavoro che si porta avanti da anni per promuovere l’utilizzo della lingua friulana in tutti i contesti della vita di una persona».

Tarcento, uno dei luoghi simbolo dell’identità friulana – vi nacque Chino Ermacora e fu parroco don Duilio Corgnali – sarà il cuore della festa.

Le celebrazioni partiranno da piazza Libertà, alle 9.30, dove è previsto il ritrovo dei partecipanti e il tradizionale alzabandiera della bandiera del Friuli (una delle più antiche d’Europa), che sarà accompagnato dalla Banda musicale ex alpini di Coia.

Alle 9.45 il corteo si muoverà verso il Duomo (via Roma) dove alle 10 avrà inizio la messa in friulano, celebrata dai rappresentanti delle tre diocesi del Friuli e con letture e preghiere anche in sloveno e tedesco.

La funzione (trasmessa dalle 10 in diretta su Telefriuli) sarà accompagnata dal Coro San Pietro Apostolo di Tarcento.

Terminata la messa, alle 11, in piazza Roma, ci sarà l'esibizione del gruppo folkloristico Chino Ermacora. Alle 11.30, in sala Margherita, prenderanno avvio le celebrazioni civili: sarà eseguito l’Inno del Friuli e data lettura della Bolla imperiale.

Dopo il tradizionale scambio della bandiera tra il sindaco del Comune di Capriva del Friuli, che ha ospitato la manifestazione l’anno precedente, e quello ospitante, seguiranno i saluti delle molte autorità partecipanti.

Nel pomeriggio, dalle 15.30, palazzo Frangipane si aprirà agli itinerari culturali. «Siamo onorati e orgogliosi – ha affermato il sindaco della “Perla del Friuli” Steccati – di ospitare domenica a Tarcento idealmente tutto il popolo friulano per festeggiare tutti insieme un importante anniversario, che non deve essere soltanto una rievocazione storica, ma deve essere una occasione di approfondimento e soprattutto di rinforzo di quella che è la nostra identità, la nostra cultura e la nostra lingua friulana».

Gomboso ha ricordato come «assistiamo a un recupero delle relazioni tra le minoranze linguistiche friulana, slovena e tedesca, che stanno lavorando assieme e facendo squadra», ma anche «la mancata approvazione del messale romano in lingua friulana» e «il molto lavoro, ancora da fare, nelle scuole per l’insegnamento del friulano e all’Università, luoghi deputati a insegnare la nostra storia ai giovani.

Senza ciò le ragazze e i ragazzi non sapranno mai il ruolo che abbiamo avuto e abbiamo in Europa, sia dal punto di vista politico che religioso».

La presentazione della Fieste è servita anche per lanciare il nuovo video del canale YouTube in lingua friulana, “YouPalTubo” (rivolto ai giovani e che conta 12.500 iscritti e oltre 2 milioni di visualizzazioni), “La bandiere furlane tal spazi”, interpretato da Desiree Chiappo Debegnach, in cui si racconta l’incredibile storia dell’astronauta di origini friulane Gregory Thomas Linteris (di cui riportiamo accanto), che ha portato la bandiera del Friuli nello spazio.

L’importanza della Fieste dal Friul è stata sottolineata, tra gli altri, anche dai consiglieri regionali del Pd e dalla segretaria regionale Caterina Conti, dai consiglieri del gruppo Lega Fvg Maddalena Spagnolo, Lucia Buna, Alberto Budai, Manuele Ferrari ed Elia Miani, dal capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, Massimo Moretuzzo, consigliere regionale di Open Sinistra Fvg Furio Honsell e dall’europarlamentare Elena Lizzi (Lega-Identità e Democrazia).

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