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Lega, Vannacci capolista a Nord Est alle Europee: «Sono onorato e ci sto ragionando»

Lega, Vannacci capolista a Nord Est alle Europee: «Sono onorato e ci sto ragionando»

foto da Quotidiani locali

Il generale Roberto Vannacci schierato come capolista della Lega alle elezioni europee, anche nella circoscrizione Nord Est. Eccola, la ciliegina sulla torta, sigillo finale della strategia antieuropeista cavalcata in queste settimane dal segretario Salvini.

Il diretto interessato – Vannacci – non conferma né smentisce. Ma dall’ambiente intorno a lui la voce che filtra è netta: Salvini ha sciolto le riserve e ha deciso di puntare tutto sul generale. E lui, interpellato, risponde: «Le interlocuzioni sono state tante, ora sto valutando le possibili conseguenze di questa scelta, sul piano personale, familiare e professionale. Ringrazio la Lega, perché vuol dire che crede in me e mi ritiene capace di rappresentare il partito in Europa». E non nasconde nemmeno di avere un punto di vista preciso e già formato sull’Ue: «Dovrebbe suscitare un senso di appartenenza da parte di tutti i suoi cittadini, eppure non lo fa: penso sia il suo problema principale, in questo momento».

I nomi per il Friuli Venezia Giulia

La conferma definitiva dei nomi sarà il 30 aprile, ultimo giorno per la consegna delle liste. Anche se già venerdì 5 aprile la Lega del Friuli Venezia Giulia annuncerà i suoi volti in corsa: l’europarlamentare uscente Elena Lizzi, l’assessore regionale all’agricoltura Stefano Zennier e la sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint, la più quotata per un posto a Strasburgo.

La Lega in Veneto

L’ultimo sondaggio, targato Swg – ancora riservato, ma che gira tra le segreterie dei partiti – in Veneto inchioda la Lega al 15%, che è comunque il doppio del dato nazionale; ampiamente dietro a FdI, in calo ma comunque al 28,7%. In crescita Forza Italia (7,5%) e, nel centrosinistra, Partito Democratico (18%). Detto in altri termini, i leghisti del Nord Est puntano a strappare due caselle a Strasburgo. E, considerando il meccanismo delle quote rosa, i giochi sono in buona parte già fatti in partenza.

Cisint, quindi, se la dovrà vedere con la portogruarese Rosanna Conte, eurodeputata uscente.

Mentre, tra gli uomini, la sfida sarà tra l’europarlamentare veronese Paolo Borchia e un leghista trevigiano. E qui, nella provincia che fu fortino della Lega, la partita è ancora aperta. In campo ci sono Alessandro Manera – vice del sindaco Conte, attualmente in leggero vantaggio – e il consigliere regionale veneto Roberto Bet.

E le quote rosa?

L’unica possibilità di far saltare il meccanismo delle quote rosa? È piuttosto remota. Il capolista Vannacci dovrebbe essere il più votato della circoscrizione, scegliere il Nord Est per l’attivazione della sua “casella”, ma poi rifiutare il posto da europarlamentare. In questo caso, se i più votati dopo di lui fossero due uomini, allora verrebbero entrambi eletti a Strasburgo, aggirando ogni quota rosa. Ma è fantapolitica.

Il “lodo Vannacci” è più interessante sotto altri punti di vista. Perché è manifesto della tattica messa in atto dal vicepremier e segretario del Carroccio per cercare di risollevare al fotofinish un partito in profonda crisi di consensi.

Collocandosi più a destra di Meloni, sul piano internazionale, “flirtando” con i partiti europei di estrema destra – da Alternative für Deutschland a Rassemblement National – e suscitando fastidi sempre più espliciti all’interno del suo stesso partito. È di appena due giorni fa la lettera indirizzata allo stesso Salvini, e firmata da 21 tra amministratori ed ex parlamentari, che lamentano questa nuova linea del partito, che si sta definendo soprattutto sul quadro europeo.

Il fine settimana dell’8 e 9 giugno è sempre più vicino. E sarà la data definitiva per capire chi aveva ragione.

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