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L’antiquario Giampaolo Buzzanca apre a 88 anni il secondo negozio

L’antiquario Giampaolo Buzzanca apre a 88 anni il secondo negozio

foto da Quotidiani locali

Sbaglia chi pensa che già a70 anni la vita sia professionalmente conclusa.

Giampaolo Buzzanca, antiquario specializzato in stampe antiche, figlio del pittore Antonio, a 88 anni compiuti poche settimane fa, ha aperto una nuova bottega d’arte a pochi metri di quella, ormai storica, che gestisce dal 1975 in Galleria San Bernardino, vicino la fermata del tram Riviera Ponti Romani e prima in via Sant’Andrea, vicino alla chiesa omonima.

Anche se 88 sono tanti anni, Buzzanca continua ad andare in bottega ogni giorno.

Non pensa a mettersi in pantofole per godersi la meritata pensione?

«Mi sento ancora un giovanotto. Ho sempre avuto una grande passione per il lavoro e per la vita. Tratto le stampe antiche dal 1975. Sono stato tra i primi in Italia a capire il valore di questo settore dell’arte antica andando a comprarle a Londra, Parigi, Monaco di Baviera ed a Vienna. Nella capitale inglese a un’asta ho visto vendere un semplice francobollo per 50 milioni delle vecchie lire. Sono andato a comprare a Cascais, in Portogallo, 220 scatoloni con 3000 volumi che appartenevano al re Umberto II e li ho fatti arrivare al porto di Genova. Ho avuto stampe di tutti i tipi, tra cui quelle più pregiate dei Tiepolo, Piranesi, Canaletto. Ho partecipato alle fiere del settore più importanti d’Italia, tra cui al Mercante in Fiera a Parma, alla mostra annuale ad agosto che si fa a Palmanova, a quella di via Turati a Milano e a tante altre che adesso non si organizzano più».

Si ricorda qualche nome di cliente celebre che ha comprato stampe nella sua bottega?

«Sono passati dalla mia bottega i De Stefani della Sit La Precisa, Dino Tabacchi, Elena Rizzato, la famiglia Bedeschi, Settimo Gottardo, Paolo Giaretta. È venuto anche l’ex ministro Paolo Cirino Pomicino, che si è portato nella sua casa di Posillipo una bellissima stampa di Napoli del Seicento. Ne ho vendute tante a Marcello Dell’Utri che, a sua volta, mi risulta le abbia consegnate a Silvio Berlusconi. Adesso, purtroppo, la passione per le stampe antiche, comprese quelle realizzate nel periodo d’oro della Serenissima, che sono quasi tutte molto belle e hanno anche un elevato valore monetario, non c’è più. Si vende un po’di più nel periodo natalizio quando si vuol fare un regalo che dura tutta la vita».

Qual è il suo segreto per restare in grande forma a 88 anni?

«Non sono e né sarò mai un vegetariano integralista. Mangio di tutto, carne e pesce quanto basta. Ogni giorno bevo due-tre bicchieri di vino, principalmente rosso, ma anche prosecco di Conegliano e Valdobbiadene e, quando c’è l’occasione buona, mi faccio il classico bicchierino di grappa, preferibilmente quella friulana. Mi piace la vodka che, in fondo, viene ricavata direttamente dal grano. Ma che vita sarebbe senza i piaceri tradizionali della tavola». —

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