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 L’impennata degli affitti a Trieste: + 16% in due anni 

 L’impennata degli affitti a Trieste: + 16% in due anni 

foto da Quotidiani locali

TRIESTE L’inflazione a due cifre e il pugno di ferro della Bce sui tassi d’interesse, la stretta creditizia delle banche e la parallela corsa al mattone della seconda casa da investire nel vivace circuito di Airbnb, il boom turistico e l’aumento di studenti fuorisede con la fine della pandemia sono stati la tempesta perfetta che si è infine abbattuta sul mercato immobiliare del Friuli Venezia Giulia.

Se le compravendite soffrono di una flessione del 13%, cresce a dismisura la domanda di appartamenti in locazione a fronte di un’offerta da tempo contratta, dettando così un aumento medio dei canoni del 5,4% in appena due anni.

Traina il mercato Trieste con +16,4% nell’ultimo biennio: dietro solo a Milano, è la seconda città italiana per incremento del prezzo degli affitti.

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IL QUADRO NAZIONALE

Tra il 2022 e il 2023, a livello nazionale i canoni di affitto medi sono lievitati del 6,1%, del 10, 2% guardando alle sole città metropolitane. A darne conto è il Cresme che ha rielaborato i dati semestrali di Omi-Agenzia delle Entrate. Tirano il mercato Milano (+19,2%) e Trieste (+16,4%, ma con un contenuto +2,7% di tendenziale nell’ultimo semestre), seguite da Napoli (+15,8%), Bologna (+9,1%) e Torino (+8,6%), mentre Firenze è l’unica grande città che registra un calo (-1,5%).

IN REGIONE

In Friuli Venezia Giulia, rileva il presidente regionale di Fiaip Stefano Nursi, nell’ultimo biennio i canoni d’affitto sono cresciuti in media del 5,4%. Il trend è confermato in tutte le province, con prevedibili picchi nelle mete turistiche: oltre Trieste, aumentano i canoni a Grado, Tarvisio e Sappada, con rincari medi del 10%.

I FATTORI CHE PESANO

Tra i motivi del caro affitti – rileva Cresme – c’è la competitività territoriale che nelle città più dinamiche fa lievitare il prezzo di locazione di proporzione alla crescita generalizzata dei prezzi (a marzo l’inflazione a Trieste era +1,4%, a Udine +0,8%). Il comparto delle locazioni a medio-lungo periodo, spiega Nursi, evidenzia inoltre «uno stock dell’offerta particolarmente esiguo». L’aumento del costo del denaro congiuntamente alla stretta degli istituti di credito nella concessione di mutui hanno infatti ridotto la possibilità di acquisto di molti potenziali acquirenti (in particolare i più giovani), costretti così a riversarsi sul mercato locativo. Il calo del 13% nelle compravendite è pertanto bilanciato da una forte crescita della domanda di appartamenti in affitto, andando a saturare un mercato già congestionato dalla stragrande percentuale di piccoli immobili destinati al giro turistico: in tutta la regione il solo sito di Airbnb offre 4.216 alloggi, con il Friuli Venezia Giulia prima in Italia per percentuale di posti letto da strutture extra alberghiere sul totale (73%).

TRIESTE

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Non sorprende dunque vedere Trieste – dove è concentrato più di un quarto degli alloggi brevi per turisti della regione – in cima alla lista di città per rincari sui canoni locativi. A contrarre (e rincarare) ulteriormente l’offerta nel capoluogo, rileva il presidente provinciale di Fiaip Filippo Avanzini, è anche la «crescente domanda di seconde case a scopo di investimento» che registra un +2,2% rispetto a un anno fa, in controtendenza con l’andamento generale delle compravendite: in particolare si è affermata la «tendenza ad acquistare mini-appartamenti da mettere a reddito», e dunque a riparo dall’inflazione, e «da affittare a turisti o, nel caso di medie locazioni, a prezzi pur sempre dettati da un mercato risicato».

GORIZIA

Nell’Isontino i canoni sono rimasti mediamente costanti, precisa Pierluigi Sardelli, presidente Fiaip Gorizia. Ma con Go2025! alle porte il comparto degli agenti immobiliari si aspetta un «andamento estremamente positivo»: molti appartamenti di piccola metratura con contratto in scadenza a fine anno saranno infatti immessi nel circuito turistico, restringendo l’offerta residenziale con conseguente aumento delle quotazioni.

FRIULI

In Friuli l’incremento maggiore si registra nel capoluogo con il presidente di Fiaip Udine, Luca Marcoratti, che parla di un +10% in centro città e un +5% nell’hinterland. A mantenere vivace il mercato sono soprattutto lavoratori e studenti fuorisede: precisa Fiaip che i listini rimangono però «competitivi» in termini assoluti se raffrontati al resto del Nord Est, con un canone medio per stanza singola di 279 euro. Impennate, infine, le richieste di affitti brevi a Tarvisio, Lignano e Sappada, in particolare da avventori da Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia: la domanda crea l’offerta e i prezzi sono saliti del 10%

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