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Chivasso, oltre due milioni per l’ospedale tra posti letto e strumentazioni

CHIVASSO. Un investimento di 2 milioni e 200 mila euro. Di questi, oltre un milione di euro fa parte del pacchetto dei fondi del Pnrr. Si tratta di finanziamenti utilizzati per l’ospedale di Chivasso: tre nuovi posti letto di terapia semintensiva e nuove apparecchiature per la risonanza magnetica, il mammografo, il radiologico digitale telecomandato e l’arco a C. Tutte le apparecchiature sono già in funzione da alcune settimane. Ieri, per un momento di inaugurazione formale, è intervenuto il presidente della giunta regionale Alberto Cirio ed è stata l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte degli investimenti a Chivasso e, più in generale, in Asl/To4. Nella sala convegni dell’ospedale di Chivasso, presenti anche l’assessore regionale Maurizio Marrone e la senatrice Paola Ambrogio, i consiglieri regionali Alberto Avetta, Andrea Cane e Gianluca Gavazza e diversi sindaci.

Stefano Scarpetta, direttore generale Asl/To4, ha riassunto i lavori, sottolineando anche l’effetto che queste nuove strumentazioni avranno nell’incrementare il numero delle prestazioni a favore dei residenti dell’Asl/To4 riducendo la mobilità passiva che, ovviamente, per l’azienda sanitaria rappresenta un costo sul quale è indispensabile provare ad incidere in maniera significativa.

I tre posti letto di terapia semintensiva, finanziati con i cosiddetti fondi Arcuri, sono inseriti nell’ambito della struttura di medicina generale diretta da Fiammetta Pagnozzi. Sono dedicati ai pazienti che hanno bisogno di una maggiore complessità di cure rispetto a un reparto normale, ma inferiore alla terapia intensiva. L’unità di terapia semintensiva è al secondo piano dell’ala nuova dell’ospedale di Chivasso e comprende tre postazioni in un open space attrezzato per osservazione e gestione dei pazienti.

Diverso il discorso, affrontato dal direttore Scarpetta, sulle nuove strumentazioni afferenti alla struttura complessa di Radiologia diretta da Francesca Bisanti. La nuova risonanza magnetica (in service, un milione e 800 mila euro) va a sostituire un macchinario vecchio di circa 18 anni. Si tratta di un macchinario di ultima generazione, che velocizza i tempi di acquisizione delle immagini di qualità elevata e consente di eseguire esami nuovi come la cardio-risonanza e la risonanza total body oncologica. Si ipotizza che la macchina esegua una media di 10mila prestazioni l’anno consentendo di risparmiare oltre 160mila euro di mobilità passiva. Sempre con fondi Pnrr è stato acquistato il nuovo mammografo da 360mila euro che, con un incremento di 400 prestazioni annue, consentirà di recuperare 75mila euro di mobilità passiva. Il mammografo digitale unisce le prestazioni della mammografia digitale convenzionale a quella tridimensionale, le immagini a maggiore risoluzione sono utili per le diagnosi precoci. Il radiologico digitale telecomandato ha sostituito la vecchia apparecchiatura. Una delle caratteristiche più significative è il lettino telecomandato radiotrasparente e regolabile che riduce al minimo lo spostamento del paziente.

L’arco a C (160mila euro) è invece dedicato alle nuove metodiche di diagnosi e terapia della struttura di gastroenterologia diretta da Edda Battaglia. Per l’ospedale di Chivasso, l’arco a C è una novità che si aggiunge alla strumentazione in dotazione all’ospedale di Ivrea. L’attività endoscopica avanzata è una richiesta in crescita. L’arco a C, gestita in collaborazione tra gastroenterologia e radiologia, permette di eseguire esami diagnostici e terapie sulle vie biliari e pancreatiche e consentirà di trattare all’ospedale di Chivasso persone con problemi oncologici gastrointestinali.

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