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Morire senza eredi, nel 2040 lasciti per 88 miliardi. Fondazione Cariplo: «35 miliardi potrebbero andare al Terzo settore»

PAVIA. In Italia i patrimoni di persone senza eredi che complessivamente potrebbero passare di mano sarebbero pari a 20,8 miliardi nel 2030 ed a 88,1 miliardi nel 2040. E' quanto emerge dalla terza edizione della ricerca promossa da Fondazione Cariplo sul tema dei patrimoni senza eredi.

Lo studio è stato presentato a Pavia nel corso di una iniziativa a cui hanno partecipato oltre agli autori della ricerca anche il presidente della Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone, e il Presidente della Fondazione Comunitaria di Pavia, Giancarlo Albini. Dall'analisi, effettuata dai ricercatori dell'Evaluation Lab della Fondazione Giordano dell'Amore, per conto di Fondazione Cariplo, emerge l'esistenza di una ricchezza che può tornare alla comunità. Si tratta dei patrimoni che appartengono a persone senza parenti o legittimi eredi e che potrebbero essere destinati ad opere e ad attività per il bene comune. I curatori del rapporto hanno realizzato una simulazione che tiene conto del fatto che al momento di redigere testamento una parte della ricchezza disponibile (esclusa la quota legittima) venga devoluta al terzo settore (50% per singoli e famiglie senza eredi, 5% per le altre), i lasciti stimati potrebbero essere pari a 8,4 miliardi nel 2030 e 35,7 miliardi nel 2040.

Dall'analisi sui patrimoni senza eredi appare evidente che i valori dei lasciti al "terzo settore dipendono fortemente dalla propensione a fare testamento da parte delle persone", sottolinea una nota. Le Fondazioni di Comunità sono "cruciali nella promozione della filantropia e nella costruzione di comunità più inclusive. Consentono ai donatori di partecipare attivamente alla creazione di progetti sociali, diventando un punto di riferimento grazie alla fiducia e alla trasparenza delle loro attività", afferma Giancarlo Albini, presidente della Fondazione della Comunità della Provincia di Pavia. "Questo rapporto fiduciario - aggiunge - crea relazioni durature e cooperazioni efficaci, generando benefici tangibili per l'intera comunità". Il dono verso "iniziative sociali, di più a favore di chi davvero ha bisogno, è una forma di alto civismo e di proiezione e speranza verso il futuro", evidenzia Mario Cera, presidente di Fondazione Banca del Monte di Lombardia. "Bisogna favorire - aggiunge - la cultura del sociale, del prossimo, contro l'egoismo, l'individualismo e il superfluo, anche nella promozione di questi valori sta la missione delle Fondazioni".

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