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Udine, quegli edifici sono pericolanti: saranno abbattuti muri e alberi in via Ronchi

UDINE. Gli edifici pericolanti di via Ronchi saranno abbattuti. Mercoledì 3 aprile il Comune di Udine ha provveduto ad affidare i lavori alla ditta Giuseppe Moretto di Pordenone: entro i prossimi quattro mesi le strutture in corrispondenza dei civici 75a, 77a, 79, 83a e 83 saranno messe in sicurezza. Resterà in piedi soltanto una porzione di facciata, che diventerà un muro di cinta alto non più di due metri.

Il Comune investirà 140 mila euro nell’operazione, rivalendosi poi sulla decina di proprietari che negli ultimi anni non hanno rispettato l’ordinanza di sistemazione degli edifici (nel 2020 era stato l’allora sindaco Pietro Fontanini a firmarla).

L’assessore alla Pianificazione territoriale e all’Edilizia privata, Andrea Zini, insieme con i tecnici di palazzo D’Aronco, ha simbolicamente consegnato l’opera alla Giuseppe Moretto di Pordenone e al direttore lavori Salim Fathi dello studio Mads Associati.

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Questi ultimi possono così dare il via all’iter per la demolizione delle strutture in muratura e per la pulizia del verde interno cresciuto negli ultimi decenni: saranno abbattuti tutti gi alberi. Si interverrà in modo da garantire una continuità alla circolazione stradale, ma ci saranno restringimenti di carreggiata e divieti di sosta durante i lavori. La ditta. inoltre. dovrà sottostare a precise regole per limitare le emissioni di rumore e di polvere.

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«A dicembre ho ricevuto una delegazione di cittadini che da tempo sollecitavano un intervento da parte del Comune – ha ricordato l’assessore Zini –. La situazione degli stabili costituisce un reale pericolo, sia per il timore di crolli sia per la situazione igienico sanitaria. Era necessario fare qualcosa per garantire la sicurezza e il decoro del quartiere. Non andremo a demolire interamente i caseggiati ma i muri di cinta saranno preservati. Speriamo che dopo aver ristabilito pulizia e decoro qualche privato possa interessarsi per un eventuale recupero di questo spazio storico», è l’auspicio di Zini.

I caseggiati risalgono per lo più agli anni Venti del secolo scorso, ma sono in stato di abbandono da decenni. Si tratta di abitazioni che, al di là di quanto è possibile scorgere da via Ronchi, si allungano per diversi metri verso l’interno.

Ed è proprio qui che si è creato una sorta di boschetto selvatico abitato da ratti e insetti, come più volte segnalato dai residenti. Le strutture, nel corso degli anni, sono diventate anche luogo di bivacchi e di spaccio.

Il Comune ha più volte sollecitato i proprietari delle varie frazioni catastali a intervenire per mettere in sicurezza o demolire gli edifici gravemente dissestati, senza ottenere risposte. Ha, quindi, deciso di intervenire direttamente, anche su sollecitazione dei residenti, che a tale riguardo si sono fatti promotori di una raccolta di firme.

Il cantiere riguarderà i civici 75a, 77a, 79, 83a e 83, ma non il numero 81, abitazione che risulta essere in buono stato e che, quindi, non sarà toccata. L’impresa si occuperà di demolire i fabbricati collassati (sono tutti privi di tetto e solai) rimuovendo anche le macerie. Il cantiere avrà come ingresso il cortile di fronte al civico 82. Gli interventi sono stati preceduti da un’accurata opera di derattizzazione che sarà ripetuta a lavori di abbattimento conclusi.

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