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Accorsi testimonial di Moreschi, i dipendenti gli scrivono: «Sei pagato? Noi no»

VIGEVANO. Nella polemica sui 59 dipendenti Moreschi destinati al licenziamento finisce anche l’attore Stefano Accorsi. Intorno alle 11 di martedì l’attore bolognese ha pubblicato sul suo profilo Facebook e Instagram una foto in cui attraversa una strada di Milano indossando scarpe Moreschi. Nel post compare la scritta “#inpartnershipwith Moreschi”, ovvero in collaborazione con Moreschi. Immediata la protesta dei vigevanesi, testimoniata nei commenti al suo post: qualcuno scrive «vai a vedere la storia di quelle scarpe prima di fare solo una brutta figura», altri «forse lei non sa che sta pubblicizzando una ditta che ha deciso di chiudere uno storico stabilimento, gettando per strada molte persone. Si ricordi che se lei verrà pagato regolarmente, sarà a scapito di poveri operai, i quali da mesi non ricevono lo stipendio».

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Dai social ai futuri ex dipendenti Moreschi è stato un attimo, tanto che nel tardo pomeriggio i lavoratori del calzaturificio di via Cararola hanno scritto una lettera aperta proprio per Stefano Accorsi, postata anche sui commenti di Instagram al post “incriminato”, nella quale dicono che «non è illegittimo promuovere il marchio, anzi auspichiamo che venga riconosciuto ad Accorsi il compenso di quanto pattuito, visto che Moreschi non corrisponde il dovuto ai dipendenti. Volevamo però informare Accorsi della nostra situazione: dal 2020 la nuova proprietà Moreschi è detenuta al 100% dal “Fondo Hurley”, il cui amministratore unico è il Guido Scalfi. I dipendenti erano 217, prevalentemente donne, ad oggi sono 80 ed è stata aperta l’ennesima procedura di licenziamento collettivo per 59 persone, tutti addetti alla produzione. Le “scarpe Moreschi” non si producono più a Vigevano, dal momento che hanno esternalizzato tutta la produzione, chissà dove. Ad oggi ci sono ex dipendenti che aspettano ancora di percepire le spettanze di fine rapporto, oltre al Tfr. i lavoratori ancora in forza aspettano di percepire lo stipendio di febbraio e marzo, dal gennaio 2021 non sono state versate le quote spettanti ai fondi di pensione integrativa, per questa ragione i lavoratori e le lavoratrici non possono riscattare quanto da loro accantonato fino a che non vengono sanate le posizioni individuali. La nuova proprietà è subentrata a un prezzo simbolico alla vecchia, ha mantenuto clienti, mercato, mantiene il marchio, ma licenzia tutti i dipendenti e chiude l’azienda». Abbiamo interpellato l’agenzia di stampa di Accorsi, per chiedere un commento alla vicenda che lo ha investito sui social, ma l’attore non ha rilasciato dichiarazioni.

Selvaggia Bovani

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