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Risse tra fazioni di bengalesi in via Poerio: paura tra residenti e attività commerciali

Risse tra fazioni di bengalesi in via Poerio: paura tra residenti e attività commerciali

foto da Quotidiani locali

Risse, vendette e spedizioni punitive. Centinaia di giovani bengalesi se le sono date di santa ragione, a più riprese, tra Lunedì di Pasqua e martedì, seminando il terrore tra le attività commerciali e i condomini di via Poerio e piazzetta Zorzetto, nonostante i controlli delle forze dell’ordine. Tanto che in queste ore ci sono dei video che girano di cellulare in cellulare, riprese degli abitanti, che hanno filmato, increduli, le scene dai palazzoni dei condomini. «Erano tantissimi», racconta una barista, «c’era davvero da avere paura».

Il primo violento scontro si è verificato Lunedì di Pasqua, in tarda serata, quando in giro c’erano poche persone. Decine di bengalesi sono arrivati in via Poerio e hanno iniziato prima a discutere, urla e schiamazzi si sono trasformati in bagarre e successivamente in rissa. Poi sono volati calci e pugni.

Chi assisteva ha composto il numero delle forze dell’ordine, la chiamata è stata raccolta dai carabinieri, che sono giunti per sedare la lite. Alcuni bengalesi hanno dovuto ricorrere alle cure sanitarie per farsi refertare le ferite. I carabinieri stanno visionando tutti i filmati delle telecamere e degli occhi elettronici che si trovano nella zona.

Alcuni ragazzi sono stati già identificati e individuati e saranno segnalati all’autorità giudiziaria, altri ancora no, ma hanno le ore contate. I carabinieri stanno anche cercando di ricostruire il movente.

Ma la partita era tutt’altro che finita. Martedì sera il secondo round, sempre tra via Poerio e piazzetta Zorzetto: decine di ragazzi, qualcuno sostiene oltre un centinaio, si sono precipitati in centro dopo una festa nella moschea di via Torino successiva alla rottura del digiuno di Ramadan.

A farne le spese due anziani bengalesi, che sarebbero rimasti coinvolti e picchiati. I giovani si sono spostati prima nei pressi dell’attività Money transfer di via Poerio, poi nella zona del bar Zak’s. Dove è continuata la rissa.

I dipendenti dei locali sono usciti a vedere, qualcuno ha messo via i tavolini, altri hanno preso paura. I residenti sono scappati e si sono chiusi in casa. «Mi sono avvicinata per vedere cosa succedeva», racconta una dipendente di Chocolat, «ma hanno preso una sedia dal bar e l’hanno alzata in aria in tono minaccioso». Come a farle capire di rimanere dove stava, se non voleva finirci in mezzo.

Sono partite le chiamate da più parti alle forze dell’ordine, quando è arrivata la Polizia di stato sono fuggiti tutti. Tanto che il bar ha abbassato le saracinesche. Il money transfer ha chiuso per un mese, sembrerebbe per paura di ritorsioni. Tutti si discolpano. E nessuno vuole parlare.

Sullo sfondo della faida che va avanti da un mese, dicono i beninformati, il cui epilogo è sfociato nelle risse degli ultimi giorni, due fazioni di bengalesi che provengono dallo stesso paese del Bangladesh, Abdullahpur.

Almeno 700-800 persone si sono trasferite negli anni in comune di Venezia proprio da questa zona, e tra loro sarebbe scoppiata una lite tra gruppi, per il controllo di un’associazione Abdullapur ancholik somiti “kishoregonj” che fa capo alle famiglie.

In mezzo ci sono le attività commerciali di alcuni di loro, tra via Poerio e via Piave, motivazioni politiche e rivendicazioni su chi sia il segretario dell’associazione.

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