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Cona, denunciato per omicidio stradale il pirata della strada che avrebbe investito Roberto Borella

E’ un giovane di vent’anni il possibile “pirata della strada” responsabile della morte di Roberto Borella, il 62enne di Cona investito mentre era in sella alla sua bicicletta e scaraventato dall’impatto in una canaletta, in località Pegolotte, dove è stato trovato morto la mattina seguente.

Seguendo le immagini delle telecamere in zona e controllando le automobili che sono transitate nei pressi del luogo dell’impatto, targa dopo targa, i carabinieri di Chioggia – coordinati dal pubblico ministero Stefano Buccini – sono giunti nel giardino di un’abitazione in località Correzzola.

Di certo c’è solo che il giovane è stato denunciato per omicidio stradale, come atto dovuto per permettergli di partecipare a tutte le indagini tecniche che saranno necessarie a ricostruire l’indicente. E verificare se sia proprio lui o meno il colpevole.

La caccia al “pirata delle strada” – al momento – pare così essere ultimata, anche se le indagini dovranno accertare se sia stato il colpo stesso ad uccidere l’uomo, se sia morto annegato (si attendono al riguardo i risultati dell’autopsia) e se sia stata proprio l’auto del giovane, con lui alla guida, ad investirlo, allontanandosi senza prestare soccorso, né dare l’allarme.

Sul luogo del ritrovamento, l’ex moglie di Roberto, Mara, ha portato un mazzo di fiori.

La famiglia non ha mai creduto alla caduta accidentale: troppo danneggiata la bicicletta.

«I danneggiamenti sulla bicicletta dovuti ad un urto sono evidentissimi», hanno raccontato la donna e il figlio di Borella, «sull’asfalto, da quanto ho visto ci sono i chiari segni di una frenata. Un’auto, insomma, sembra non essere riuscita ad evitare l’impatto con la bicicletta e l’ha centrata».

L’uomo era uscito di casa verso le 18, non era ancora buio.

«Speriamo possa far chiarezza sulle cause precise del decesso», auspica l’ex moglie, «Vorrei capire se si è trattato di un annegamento o se, a causa di un forte urto, il mio ex marito è morto prima». «Da quanto ho capito», racconta ancora, «Roberto aveva una chiara ferita alla testa quando è stato ritrovato morto domenica mattina dentro la canaletta».

L’uomo aveva lavorato in una lavanderia e poi come operaio metalmeccanico. Era in pensione da circa un anno e viveva a Pegolotte. Fino ai 40-50 anni aveva giocato a calcio a livello amatoriale.

Pur divorziato da Mara, i rapporti tra i due si erano comunque mantenuti cordiali. Lascia anche il figlio Luca che abita a Pegolotte, non distante dal padre, e la figlia Laura che vive invece a Bruxelles, in Belgio, e che è stata avvertita in queste ore del gravissimo lutto. Roberto Borella a Pegolotte e Cona aveva tantissimi amici.

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