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Rivolta al Cpr di Gradisca, ferito un poliziotto di Padova

Rivolta al Cpr di Gradisca, ferito un poliziotto di Padova

foto da Quotidiani locali

Un agente del Reparto Mobile di Padova ferito, un paio d'ore ad alta tensione sedate solamente dall'arrivo degli agenti in tenuta antisommossa e con l'aiuto dei lacrimogeni. Nessun contuso, invece, fra i trattenuti nè fra gli operatori dell'ente gestore patavino Ekene.

Sono le istantanee di una nuova, ennesima rivolta al Cpr di Gradisca d'Isonzo che ha visto fronteggiarsi una trentina di ospiti in attesa di espulsione o rimpatrio ed una ventina di poliziotti. Una rivolta consumatasi interamente all'interno della struttura che ospita 90 stranieri irregolari (è quasi al completo): non vi sono stati, in quest'occasione, i tentativi di fuga che negli ultimi tempi hanno caratterizzato la quotidianità all'ex caserma "Polonio".

Tutto è iniziato nel primo pomeriggio di mercoledì, quando un gruppetto di tre trattenuti di origine magrebina ha iniziato a dare in escandescenze. Hanno spaccato pezzi di plexiglass ed infissi, procurandosi tondini in ferro e utilizzando componenti in policarbonato come armi improprie. Sono anche riusciti ad abbattere i divisori fra le varie vasche divisorie delle camerate, allargando via via la protesta agli occupanti di altre stanze. I rivoltosi hanno anche cercato di accedere ad un'ala interessata da cantiere per procurarsi altri corpi contundenti.

Il clima si è fatto ben presto incandescente, con gli operatori che hanno dovuto chiedere aiuto alle forze dell'ordine. Sul posto sono intervenuti in assetto antisommossa i poliziotti di turno nella vigilanza perimetrale e - richiamati di gran carriera - pure gli agenti che li avevano appena avvicendati. Per riportare la calma si è reso necessario l'assetto da ordine pubblico e l'utilizzo di lacrimogeni. Nelle colluttazioni che sono seguite un agente ha riportato una ferita lacero-contusa ad un ginocchio che gli costerà qualche punto di sutura. Nessun ospite risulta ferito, assicura la Questura.

"In un paio d'ore la situazione è tornata sotto controllo - spiega il questore Luigi Di Ruscio - e non vi sono stati tentativi di fuga". "La tensione al Cpr è continua - riconosce dal canto suo il prefetto del capoluogo, Raffaele Ricciardi - e basta una minima scintilla per farla deflagrare. E' stato un pomeriggio molto impegnativo, i danni sono ingenti". E' verosimile che, una volta identificati, i principali responsabili della sommossa possano venire allontanati per direttissima dall'ex Polonio.

"Così non si può certo andare avanti - protesta il Sap, Sindacato Autonomo di Polizia, attraverso il segretario Angelo Obit -. Gli ospiti quasi ogni giorno salgono sui tetti tramite varchi che aprono nelle loro stanze per poi tentare la fuga". Nelle ultime ore vi era stato anche un tentativo d'incendio "Serve una seria riflessione sulla sicurezza della struttura sia per le forze dell’ordine ma anche per i trattenuti. Si pensi ad un ripristino immediato della funzionalità del Cpr, anche previa sua chiusura temporanea". Il sindaco Linda Tomasinsig è amareggiato. "E' frustrante tornare a commentare quello che diciamo da anni: i Cpr sono un fallimento in termini di sicurezza ed efficacia. Si apra una seria riflessione sul superamento di queste strutture".

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