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Al Challenger di Oeiras molto bene Samuel Vincent Ruggeri e Stefano Napolitano-

Al Challenger 125 di Oeiras (Portogallo, terra battuta) Samuel Vincent Ruggeri, forse per festeggiare la nostra recente intervista, non solo centra la sua decima qualificazione consecutiva al tabellone principale ma nel primo turno esagera e batte lo statunitense Nicolas Moreno de Alboran (n.140 ATP e settima testa di serie) con un doppio 7-5, conquistando il migliore scalpo della propria carriera. Il match di quarti contro il padrone di casa Gastao Elias (n.398 ma già n.57 nel 2016) non si presentava facile ma il bergamasco parte con le marce alte e nel primo set annichilisce letteralmente l’avversario con un rendimento irreale al servizio: 71% di punti con la prima e 83% con la seconda, in questo modo dimostrando di aver svolto diligentemente i compiti a casa. Nel secondo parziale tutti si attendono una reazione da parte di Elias che qui a Oeiras non è proprio abituato a perdere (tre delle sue dieci vittorie Challenger le ha ottenute sul bel centrale del ‘Jamor Tennis Complex’), ma invece nel terzo game un suo doppio fallo propizia una palla break che l’azzurro è pronto a sfruttare. E’ l’inizio di una fuga inarrestabile che, al netto di un piccolo passo falso nel quarto gioco, regala a Samuel i suoi secondi quarti di finale Challenger, e soprattutto gli fa fare un ulteriore balzo in classifica al n.257 ATP, con vista sulle qualificazioni Slam. Nei quarti troverà l’argentino Francisco Comesana (n.115 e quarta testa di serie) con il pronostico che non è dalla sua parte…ma perché non sognare?

Fabio Fognini supera all’esordio il belga Joris De Loore (n.191) sudando forse più del previsto e, dopo aver perso 6-4 il primo set, restituisce il punteggio con gli interessi, qualificandosi per un crudele secondo turno contro Stefano Napolitano che, fresco vincitore a Madrid, ha a sua volta eliminato 6-3 7-6(1) lo slovacco Jozek Kovalik (n.155). Il derby va in scena mentre nel frattempo il sole ha salutato per lasciare il posto a un cielo color fumo di Londra, cui i due azzurri sembrano conformarsi ben volentieri. Fognini ha l’incedere ciondolante delle sue giornate no e a Napolitano basta il minimo sindacale per strappargli un paio di volte il servizio (cedendone uno), rischiando poi di guadagnarne un altro nel settimo gioco. Scampato il pericolo, il tennista ligure estrae dal cilindro un paio di rovesci lungolinea dei suoi e nel decimo game opera il controbreak riportandosi sul 5-5. Ma Napolitano è bravissimo a non scomporsi per il ritorno di Fognini riprendendosi il break e, subito dopo, il set mentre Fabio si esibisce nel consueto lancio della racchetta. Il sommario del set ci racconta di tre servizi persi per Fognini e due per Napolitano: non si può davvero dire che la battuta sia stata fondamentale in questa prima parte del match. Non cambia la musica nel secondo parziale con Fognini che lascia subito per strada un altro servizio, costringendosi ad un’altra gara di rimonta. Nel quinto gioco Napolitano ha addirittura l’occasione per chiudere la partita ma non riesce a sfruttare ben tre palle break e implacabile lo colpisce la nemesi del tennista: cede il servizio e si ritrova sul 3-3. Un altro break sul 4-4 decide il parziale a favore di Fognini. Il terzo set arriva al tie-break, coi soliti due servizi a testa lasciati per strada, con un Napolitano che però era andato a servire sul 6-5. Ma oggi non era giornata per battitori e fortuna per lui che il tie-break gli dice bene. Al primo match point può finalmente festeggiare, con britannica moderazione, col punteggio di 7-5 4-6 7-6(5). Anche per lui un ritocchino al best ranking con la conquista della posizione n.122. Nei quarti gli tocca il francese Ugo Blanchet (n.190) e la sfida si prospetta incerta.

Eliminatonel secondo turno Franco Agamenone che, dopo aver superato 6-3 3-6 6-3 il francese Geoffrey Blancaneaux, si arrende 6-3 6-1 all’austriaco Dennis Novak (n.217).

Negli Stati Uniti, al Challenger 75 di Tallahassee  (Florida, terra battuta) c’era Giovanni Fonio a difendere i colori azzurri. Difesa in realtà poco più che simbolica considerando il 6-2 6-4 con cui il 18enne austriaco Jozef Schwaerzler (n.588) l’ha impallinato al primo turno.

Sulla terra battuta di Tucuman (Argentina, Challenger 50), la quinta più grande città del paese con i suoi 600.000 abitanti, sta andando in scena una specie di campionato sociale albiceleste con 19 argentini su 32 atleti in tabellone e un monopolio pressoché assoluto tra le teste di serie, con l’unico intruso il turco Ergi Kirkin alla numero quattro. Nessun italiano ai nastri di partenza

Si giocava anche in Sud Korea al Challenger 75 di Gwangiu (cemento) e anche in questa occasione il nostro Mattia Bellucci si è fermato all’esordio, facendosi recuperare (0-6 6-1 7-5) dall’australiano Philip Sekulic (n.268). Speriamo davvero che le previsioni, o forse dovremmo dire gli auspici, di coach Chiappini si avverino quanto prima.

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