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Vegliano da dieci giorni l’amico morto. Birba e Dallat sulla tomba del micetto

Cane e gatto vegliano da una decina di giorni la tomba del loro amico micio, scomparso dopo essere stato investito da un’auto. Succede in via Catajo, a Turri di Montegrotto, e ad assistere a queste scene che toccano il cuore è Graziella Franzolin. «Sono commossa», esordisce nel racconto la pensionata di Montegrotto. «Da quando il nostro gattino non c’è più e l’ho sepolto nel giardino di casa, sotto a una siepe, l’altra gatta, Birba, e il cane Dallat, un setter inglese, passano ore e ore a turno a vegliare il povero Apollo. Si chiamava così il micio che era arrivato da noi tre mesi fa, quando l’avevo adottato».

Continua la donna: «Quando ho visto nei primi giorni queste scene, pensavo fosse una cosa estemporanea, ma ogni giorno è sempre la stessa musica da quando Apollo è mancato: Birba e Dallat non si staccano dal luogo dove il gattino è stato sepolto, quasi a cercare ancora la sua compagnia».

Il micio Apollo era stato preso in carico dalla Franzolin appena tre mesi fa. «Era venuto alla luce da pochissimo, aveva qualche giorno, quando è stato trovato da due turisti di Brescia dietro al cancello che porta verso il sentiero di Villa Draghi. La coppia non ci ha pensato su due volte e ha raccolto questo gattino, posandolo sul cappuccio di una felpa. Passando per via Catajo si sono accorti che avevo già una micia e mi hanno chiesto, vedendomi fuori in cortile, se avessi avuto il piacere di tenere in custodia anche questo piccolo animaletto. Ho detto subito di sì e in pochissimo tempo è diventato la mascotte della casa».

Con gli animali di casa è nata un’immediata amicizia: «Si è immediatamente integrato con la micia, molto più anziana, e con il cane. Hanno stretto un grande rapporto di amicizia. Hanno giocato, dormito assieme: insomma c’era tra loro tre un rapporto unico, strettissimo».

Poi però una mattina la triste scoperta. «Ho trovato Apollo agonizzante sul manto stradale. Era stato evidentemente investito da un’auto. L’ho allora portato d’urgenza in via Aureliana da un veterinario per cercare di salvarlo. Le lesioni alla schiena erano però troppo importanti e mi è stato consigliato di sopprimerlo per non farlo soffrire».

Da allora è cominciata quella veglia continua di Birba e Dallat: quasi a turno restano a stretto contatto con la terra che custodisce il loro amico. «La sua perdita è stata un duro colpo per tutti», aggiunge. «Era di grande compagnia, era un giocherellone e molto affettuoso sia con me, che con chi adesso passa ore a vegliarlo. Credo che i nostri animali ci diano in questo momento una grande lezione di vita. Vedere due bestiole così attaccate al loro amichetto mi fa commuovere e penso che dobbiamo imparare molto da loro». federico franchin

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