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A giorni l’addio al ciclista morto a Marina Julia, un fiero carnico diventato bisiaco

MONFALCONE Nulla osta al funerale, atteso a metà settimana, di Adelchi Puschiasis, l’uomo di 68 anni soccorso martedì mattina da un passante che durante una camminata alle prime ore del mattino l’aveva rinvenuto a terra, dopo una brutta caduta dalla bicicletta, sul tracciato lungo l’argine di Marina Julia.

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Nonostante ogni tentativo di salvarlo fosse stato esperito, l’uomo, elitrasportato a Cattinara per essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico, teso ad arginare il grave trauma al capo, purtroppo non ce l’aveva fatta a superare la notte. E tra martedì e mercoledì era spirato all’ospedale di Trieste. Fatto che in questi giorni ha suscitato sincero e profondo dispiacere nella comunità locale, cui la vittima dell’incidente apparteneva da oltre trent’anni, e fino in Carnia, dove i riverberi del lutto sono giunti in breve tempo.

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Adelchi Puschiasis, che lascia moglie, due figli, due sorelle e un fratello, era infatti ben conosciuto a Rigolato, luogo in cui aveva visto la luce nel 1955, figlio di Onorio, rimasto cieco per aver manipolato un ordigno residuato bellico, ma che si muoveva benissimo grazie al fido cane pastore, inconsolabile alla morte del padrone, e di Rosa, donna di fede cattolica come molte in paese a quell’epoca. Conosciuto per il suo ponderoso volume, scritto su carte di archivio, “Rigolato tra XVII e XIX secolo. Anime, fuochi, migrazioni” edito da Forum nel 2009, Puschiasis era conosciuto dalla comunità di storici e ricercatori per quegli approfonditi studi che si erano focalizzati anche sulla migrazione degli avi. E benché il suo animo si fosse radicato nella Bisiacaria, soprattutto per aver conosciuto e sposato la donna della sua vita, non aveva mai smesso di pensarsi rigolatese. In Carnia, del resto, aveva trascorso gli anni dell’infanzia e parte della giovinezza.

Un saggio importante, quello pubblicato, che come si legge sul sito di Forum, Editrice universitaria udinese, s’inserisce fra i numerosi studi di demografia storica sulle comunità della montagna carnica, ricostruendola a partire dalle “ville” appartenenti all’attuale Comune di Rigolato dalla fine del ’500 – epoca a cui risale la tenuta dei registri canonici di battesimo, sepoltura e matrimonio – al 1871, anno del primo censimento italiano. Una pietra miliare per chi si occupa di ricerche specifiche, un contributo prezioso, frutto di lavoro attento e appassionato.

Nella breve biografia di Puschiasis a corredo del testo, si legge: «Come molti suoi “compatrioti”, di oggi e del passato, non ha mai smesso di pensarsi rigolatese e carnico; rigolatese fuori da Rigolato. Ha svolto questa ricerca spinto dalla speranza di riuscire a precisare e dare un senso a quest’identità». La Carnia, per questo, gli sarà sempre grata.

Il funerale dovrebbe svolgersi mercoledì al camposanto di via 24 Maggio, per l’ultimo saluto di chi in vita l’ha amato. —

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