World News in Italian

Ospedali padovani: il parcheggio impossibile. L’inferno di chi deve fare una visita

Ospedali padovani: il parcheggio impossibile. L’inferno di chi deve fare una visita

Colli, Sant’Antonio, Iov e Azienda Ospedaliera: una mattinata con i padovani in cerca del posto che non si trova

Altro giro, altro regalo”, ti dicevano i circensi al luna-park, ma agli automobilisti che devono trovare un parcheggio per accedere agli ospedali padovani, non arriva alcun premio, anzi, sono costretti a invocare tutti i santi e a munirsi di pazienza per recuperare un posteggio.

A guardarli sembrano cani da caccia: fermi dentro le loro auto fanno la punta a chiunque esca da un portone e si avvicini ai mezzi. C’è chi è in doppia fila, chi temporaneamente sosta sulle strisce pedonali o peggio a motore acceso, sul posto per disabili.

Tutti pronti a sgasare non appena accade il miracolo: si libera uno stallo. È il disagio che i padovani si trovano ad affrontare in tutti gli ospedali della città, segno di una sanità con gravissimi problemi di strutture. Certo, arriverà il nuovo ospedale di San Lazzaro, ma nel frattempo?

Ospedali ai Colli

Ospedale ai Colli ore 8. 30 di un giorno feriale. Già nelle prime ore del mattino è un caos di vetture che girano senza tregua nel tentativo di infilare l’auto in un parcheggio.

Si notano tante frecce lampeggianti a segnalare il “diritto di prelazione”, casomai qualche altro collega automunito volesse fare il furbo e ignorare la precedenza acquisita sul campo di battaglia.

Tra smog, auto accese, luci segnaletiche lampeggianti, gente che sbuffa o che scende alla rinfusa mentre l’autista– familiare si mette alla caccia, pare di essere in un girone dantesco.

Per fortuna alla fine di via Dei Colli c’è un piccola rotonda che permette “l’effetto fionda” ai piloti cittadini che non hanno trovato posto, vengono tutti rilanciati nella carreggiata opposta e instradati alla doppia fila.

«Io parto due ore prima per arrivare e abito a Padova, è un’indecenza», sottolinea il signor Stefano, «per venire all’Ospedale ai Colli praticamente mi preparo per un tour cittadino: tra lavori stradali e cantieri, arrivo già stressato, poi qui mi faccio il segno della croce e spero di essere fortunato.

Dentro non si trova posto e nemmeno davanti allo stabile. So che c’è un parcheggio grande qui vicino, ma io accompagno mia moglie che ha delle difficoltà e non posso farle fare i chilometri».

Ancora: «Vengo una volta all’anno ma è sempre peggio. Ci vogliono mandare solo in quello grande e distante che poi è già pieno a quest’ora», aggiunge Sandro Biasiolo che nel frattempo aspetta con la sua vettura sopra le zebre, «Il Comune aumenti il numero di park invece che il loro costo».

Altra testimonianza: «Sono mamma da tre settimane e non ho trovato posto, aspetto qui in doppia fila», dice Sandy, «Non posso scendere con la carrozzina e fare tanta strada, lui è piccolo. Sarebbe il caso che fossero istituiti dei parcheggi rosa perché se la situazione resta questa, venire a fare le vaccinazioni sarà un disastro».

Mediamente per posteggiare ogni automobilista aspetta oltre un quarto d’ora che deve mettere in conto sulla tabella di marcia se si reca a fare esami o visite.

Il signor Lorenzo ha fatto il suo “giretto” e ora indugia stremato in doppia fila: «Attendo, non c’è posteggio, cosa devo fare? Sono preoccupato perché tra dieci minuti avrei la visita cardiologica di controllo, ho avuto un infarto e vorrei essere puntuale».

Anche il signor Antonio è a “caccia”: «Qui si va in ansia per fare le visite. Una volta c’era la possibilità di parcheggiare all’interno dell’Ospedale ai Colli, oggi i posti sono stati ridotti. Ho accompagnato mia moglie; partiamo un’ora prima e abitiamo alla Sacra Famiglia, mica fuori città. Adesso lei è scesa e io aspetto». Ancora: «È un disastro, qui non si riesce a parcheggiare, perché non aumentano i parcheggi all’interno? Di spazio ce n’è», commenta il signor Damiano che ha portato il figlio a fare una visita medico-sportiva, «Sono stato anche nel parcheggio dove si pagano 50 centesimi all’ora, ma era tutto pieno».

Ma se Atene piange, Sparta non ride e l’effetto giro perpetuo del criceto sulla ruota, tocca anche ai pazienti di tutti i nosocomi della città.

Ospedale Sant’Antonio

Gente in doppia fila poca, ma furbi tanti. È questo il bilancio degli ausiliari che instancabilmente espellono gli automobilisti incivili dai posti per disabili.

«Riceviamo montagne d’insulti e minacce», racconta Roberto con il suo gilet giallo, «L’altro giorno la stessa auto ha fatto dieci giri dentro l’ospedale per trovare un parcheggio, all’undicesimo l’ho fermata e fatta uscire. Sapete quante multe gentili diamo ogni giorno? Centinaia. Purtroppo i posteggi sono 450 e si esauriscono in fretta e chi parcheggia in media fa soste lunghe».

Gli automobilisti: «È una guerra, siamo in trincea e alle volte c’è d’aver paura», racconta Luigi De Gaetano collega di Roberto, «Le persone si irritano a forza di girare, diventano aggressive. Noi siamo flessibili, facciamo entrare tutti coloro che accompagnano qualcuno in ospedale, ma poi spieghiamo che la sosta deve essere breve. Spesso i toni si alzano perché la persona pretende di rimanere con l’auto e questo non è possibile».

Iov

L’interno dell’ospedale è disseminato di vetture, c’è anche chi ha messo la macchina a “tappo” e di sicuro non permetterà a qualcuno di uscire.

Ogni vialetto è costellato di mezzi, zero posti liberi ed è un continuo viavai. Nella maggior parte dei casi si tratta di coppie, le persone che scendono sono tutte accompagnate da un autista, anche per il tipo di cure che vengono erogate dallo Iov.

«Parto molto prima con mia moglie e se non trovo all’interno, provo nel vicino parcheggio a pagamento. Purtroppo qui dobbiamo venirci, ma armandosi di pazienza alla fine la spunto», racconta Arnaldo.

E la doppia pista ciclabile realizzata in via Gattamelata ha comportato l’eliminazione dei parcheggi all’esterno, selvaggi certo, ma pur sempre posti auto preziosi per chi allo Iov deve andare a fare terapie salvavita.

I parcheggi sono stati disciplinati, nel senso che sono stati rimessi - e ora si pagano -, ma sono assolutamente insufficienti rispetto all’utenza Iov. E il silos è sempre pieno.

Azienda Ospedale Università di Padova

Gli oltre mille posti auto non garantiscono il fabbisogno quotidiano, anche perché in questa struttura sono presenti tante specialità diverse e c’è il Pronto Soccorso. Le macchine escono ed entrano vorticosamente, sembra un formicaio impazzito.

Ci sono automobilisti indisciplinati che nemmeno si spostano all’arrivo delle ambulanze. Ovunque lampeggiano luci di sosta intermittenti. «Servirebbero dei controlli, ci sono troppi furbetti, qui è in ballo la salute della gente», dice il signor Lorenzo.

Читайте на 123ru.net