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Stato di agitazione per 40 lavoratori dell’appalto in Fincantieri e Nidec a Monfalcone

MONFALCONE. In stato di agitazione, a partire da lunedì 22 aprile, una quarantina di lavoratori e lavoratrici dell’appalto Familia srl, azienda con sede a Udine, che opera negli stabilimenti Fincantieri e Nidec. Diretta conseguenza: la sospensione di tutte le prestazioni supplementari e straordinarie al di fuori delle previsioni contrattuali. A darne notizia la segretaria organizzativa di Uiltucs Friuli Venezia Giulia, che detiene la totalità della rappresentanza sindacale per questo gruppo di dipendenti, con Marisa Furlan e Giandomenico Altieri, quest’ultimo responsabile dell’ufficio vertenze. La sigla, con l’invio di una lettera a Familia – e per conoscenza alle due aziende appaltatrici – oltre a fissare la mobilitazione, detta un ultimatum di 10 giorni «per trovare una soluzione», vale a dire la ricomposizione della trattativa in stallo, in assenza della quale seguirà «una sospensione dell’attività lavorativa». Sciopero, insomma.

Sotto accusa il contratto applicato

Al centro della vertenza, come denunciato dal sindacato in un articolato comunicato stampa, il fatto che l’azienda, parte del consorzio Pulitecnica friulana-PF group, «applica ai propri dipendenti il contratto nazionale Safi–Servizi ausiliari e fiduciari integrati, non più in vigore poiché disdettato a ottobre 2022 e inserito dal Cnel tra i contratti collettivi nazionali non più in essere, in quanto confluito nel più ampio e unitario rinnovo contrattuale della Vigilanza privata». La parte datoriale fa sapere, attraverso un legale, che qui non v’è alcuna applicazione di contratto collettivo contra legem, cioè “fuori legge”. Anzi, non v’è obbligo, ai sensi di norma, sceglierne uno rispetto a un altro. La proposta del sindacato, come spiegato da Furlan, è invece di un contratto «multiservizi o commerciale».

La retribuzione ridotta

Poiché quello applicato, al di là di un inquadramento non coerente, sempre secondo Uil, comporta retribuzione più ridotta. Mentre la proposta, minimi tabellari più alti. Sempre UIltucs puntualizza che «tra l’altro il contratto “Servizi fiduciari e di vigilanza privata” nulla ha a che fare con le mansioni effettivamente svolte dai lavoratori all’interno dei cantieri», che sono: la «pulizia industriale, civile e logistica», la «conduzione di mezzi a uso industriale o addirittura di produzione industriale, come i servizi che Familia srl svolge in appalto alla Nidec». Azienda che dal suo canto preferisce non commentare, rilevando tra l’altro come il numero di maestranze coinvolto sia comunque irrisorio rispetto alla forza lavoro occupata complessivamente al sito di Panzano. Mentre Fincantieri, pure interpellata, fa sapere che «vigilerà, come sempre, sul pieno rispetto delle disposizioni normative».

La vertenza con Familia

Relativamente alla vertenza con Familia srl, Uiltucs poi accusa l’azienda di «portare avanti una politica di contrattazione individuale» attraverso la «concessione unilaterale di erogazioni individuali», legate all’eventuale disponibilità dei dipendenti su «spostamento dei turni di lavoro o flessibilità». Per il datore, tuttavia, è pienamente legittima e assolutamente non discriminatoria la concessione di premi produttivi in virtù dell’applicazione di un dipendente, legati cioè al buon andamento del lavoro. Da ultimo il sindacato segnala il ricorso sovente a contrattualizzazioni part-time, non sempre adeguate alla prestazione lavorativa richiesta. —

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