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MotoGP, Jerez de la Frontera sarà nuovamente la panacea dei mali di Francesco Bagnaia?

I connotati del principio di 2024 di Francesco Bagnaia sono identici a quelli dell’inizio di 2023. Una convincente vittoria nel round d’apertura, seguita da due gare deludenti. Ci sono però un paio di differenze relative agli inizi delle due stagioni in questione.

La prima è rappresentata dal fatto che lo scorso anno, a Termas de Rio Hondo e Austin, Pecco cadde quando si stava giocando il podio o la vittoria. Nelle settimane correnti, Portogallo e Stati Uniti hanno visto il piemontese anche in (leggero) affanno sul piano prestazionale.

In seconda istanza, l’anno passato non si intravedeva un credibile antagonista del piemontese nella rincorsa al titolo. La stella di Jorge Martin doveva ancora sorgere. Viceversa, oggi, proprio il madrileno è un minaccioso rivale (se non il favorito) per la conquista dell’Iride. Per certi versi, l’inizio di 2024 di Bagnaia assomiglia più al 2022, quando era in (grande) affanno in termini di competitività e il punto di riferimento era Fabio Quartararo.

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Cionondimeno, 2022 e 2023 hanno qualcosa in comune. Il fatto che Jerez de la Frontera abbia rappresentato il momento in cui Pecco ha reagito. Non a caso, è lui il vincitore delle ultime due edizioni del Gran Premio di Spagna. C’è dunque un grande tema d’interesse attorno all’imminente weekend andaluso.

Come accaduto ventiquattro e dodici mesi orsono, il piemontese splenderà di luce propria, offuscando tutti gli avversari? Sappiamo qual è stato l’esito dei Mondiali in questione. “Non c’è due senza tre” recita un popolarissimo detto e, talvolta, la saggezza popolare si basa proprio sull’esperienza diretta. Quella che, a Bagnaia, sicuramente non manca.

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