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Al carcere minorile Beccaria “insulti sputi e stivali in faccia”. Il gip di Milano: “Clima infernale di paura e umiliazione”

“Un clima generale di paura, di umiliazione e di vessazione”. Il giudice per le indagini preliminari di Milano, Stefania Donadeo, inquadra in questo contesto gli abusi all’interno del carcere minorile di Beccaria di Milano, contestati dalla procura e che hanno portato a 13 arresti e 8 sospensioni di agenti della Polizia penitenziaria. Le violenze perpetrate all’interno del carcere minorile Beccaria “corrispondono esattamente a una pratica reiterata e sistematica su cui si fonda la convivenza dei detenuti e che connota la condotta ordinaria degli agenti che vogliono stabilire le regole di civile convivenza nel carcere ed imporle picchiando, aggredendo, offendendo, i minorenni detenuti” scrive la giudice nel provvedimento.

“Clima infernale” – Nel provvedimento di quasi 130 pagine vengono riportate le numerose dichiarazioni per cui, svelano i detenuti, “‘è normale essere picchiati al Beccaria’”. La pratica “reiterata e sistematica, se pur ai danni di diversi minorenni, delle violenze inflitte ha determinato un clima generale di paura, di umiliazione, di vessazione ed anche di indifferenza nei confronti dei bisogni primari dei detenuti minorenni. Minorenni costretti a volte a subire i pestaggi, a volte ad assistere a quelli del compagno di cella, a volte ad udire urla di dolore. Ciò ha creato un clima infernale lontano dalla promessa costituzionale della funzione rieducativa della pena”.

Dall’esame dei detenuti sono emersi una serie di pestaggi che per modalità “consentono di affermare che esiste un ‘sistema’ nel carcere Beccaria per educare i minori detenuti. Sistema conosciuto e riconosciuto da tutti i minori detenuti che vivono in un ambiente condizionato dall’angoscia continua di poter essere pestati per essere educati” evidenzia il gip. “Anche se le percosse, le ingiurie, le minacce erano distribuite equamente tra tutti i detenuti e non reiterate solo nei confronti di alcuni di loro, ogni azione violenta era patita da tutti i detenuti che vivevano nel terrore del loro turno“.

“Insulti, sputi, stivali in faccia” – “Mi hanno svegliato e mi hanno picchiato mentre ero in cella con un altro (…) mi hanno portato giù in una stanza singola e lì mi hanno ancora picchiato in faccia sul naso che mi faceva tanto male. Mentre mi picchiavano dicevano ‘sei venuto ieri e fai così, sei un bastardo, sei un arabo zingaro” ha raccontato uno dei detenuti come si evince dall’ordinanza.

Un altro ragazzo, che sarebbe stato pestato da sette agenti nel novembre 2022, ha raccontato: “Il primo colpo è stato uno schiaffo, il secondo colpo è stato un pugno, il terzo colpo è stato nelle parti intime e da lì ho visto tutto nero (…) l’ultima cosa che mi ricordo è che mi ha sputato addosso”. Le violenze spesso avvenivano “nell’ufficio del capoposto” e in alcuni casi sarebbero stati anche dieci agenti ad aggredire un solo ragazzo. “Ammanettati” e poi “picchiati”, si legge ancora negli atti. L’8 luglio scorso un altro giovane ha raccontato: “Hanno spaccato un mio amico (….) qua sul labbro qua c’aveva l’impronta degli stivali (…) gli hanno schiacciato la faccia con gli stivali“.

L'articolo Al carcere minorile Beccaria “insulti sputi e stivali in faccia”. Il gip di Milano: “Clima infernale di paura e umiliazione” proviene da Il Fatto Quotidiano.

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