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La casa per persone disabili «Impariamo la convivenza»

Inaugurato il primo co-housing per persone disabili dell’Alta padovana. Si tratta di un appartamento di proprietà del Comune in piazza San Giacomo a Fratte che ospiterà 4 persone tra i 20 e i 30 anni: Francesco, Samuele, Marta e Filippo. In questa struttura i giovani resteranno almeno fino al 31 marzo 2026, come previsto dal progetto.

Tutti sono stati individuati a seguito di valutazione svolta dai professionisti del Servizio Disabilità dell’Usl 6 Euganea per le loro caratteristiche e abilità. «Il progetto è partito già ad agosto con l’assegnazione», spiega la coordinatrice del progetto, gestito dalle cooperative sociali Nuova Vita e Consorzio La Rete, «sono stati “allenati” in un altro appartamento facendo una serie di attività che servono all’autonomia. A metà maggio entreranno progressivamente per rodare il meccanismo, la terza settimana tutti insieme».

I beneficiari già svolgono attività all’esterno, chi ha un lavoro e chi è in tirocinio, quindi hanno orari altalenanti. «Ci sarà sempre una persona alla mattina quando si alzano, a pranzo e verso sera quando tornano dai loro impegni. La notte ci sarà una copertura da parte di volontari delle coop e durante il weekend verranno proposte attività che all’inizio saranno alternate con l’andare in famiglia perché il distacco sia graduale e comunque secondo le loro scelte», spiega la coordinatrice.

L’inserimento nell’abitazione verrà supervisionato periodicamente attraverso percorsi formativi di accompagnamento all’autonomia della gestione domestica. Previsto lo sviluppo delle competenze digitali così da accompagnarli nel contesto lavorativo con il supporto di un’equipe multidisciplinare.

Per garantire una convivenza durevole ed efficace tra i beneficiari verrà attivato un processo di identità di gruppo mediante laboratori e attività conoscitive.

Il progetto è possibile grazie al Bando del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che lo attua con fondi del Pnrr destinati a percorsi di autonomia per persone con disabilità, che ha permesso all’Ambito Territoriale Sociale, guidato e rappresentato dalla Federazione dei Comuni del Camposampierese quale ente capo fila e attuatore, di ottenere un finanziamento di 238.333, 31 euro diviso tra fondi per servizi e risorse per opere infrastrutturali.

«Le capacità acquisite dall’Ufficio d’Ambito nello sviluppo di progettualità e nella partecipazione a bandi regionali e ministeriali, assieme a un tessuto sociale ricco di enti del Terzo Settore attivi nel potenziare il welfare sociale dei cittadini, sono la vera forza che ha consentito di terminare in tempi brevi le attività propedeutiche all’inserimento dei ragazzi con disabilità nell’appartamento restaurato e adattato alle esigenze», ha detto la presidente della Federazione Sarah Gaiani.

«Questo è uno dei progetti sociali più sfidanti e complessi finanziati dal Pnrr. Il percorso ha coinvolto molte realtà, che hanno saputo collaborare e coordinarsi con l’unico obiettivo di realizzarlo il prima possibile per dare la possibilità a quattro residenti nell’Alta padovana di vivere in modo autonomo in un ambiente adeguato e confortevole», ha aggiunto Moreno Giacomazzi, presidente del Comitato Sindaci Alta padovana e della Conferenza dell’Usl 6. La dirigente della Federazione e referente Ats, Anna Maria Giacomelli, ricorda che il progetto rappresenta un punto di partenza in quanto viene per la prima volta messo a disposizione di tutto il territorio dell’Alta padovana una struttura adatta ad accogliere persone con disabilità. L’auspicio è che venga rifinanziato.

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