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Lungavilla, finisce a processo ma è un omonimo: assolto dopo sei anni

VOGHERA. È finito a processo per tentata estorsione e lesioni personali, una vicenda durata sei anni, ma non era lui a dover essere l’imputato. Un caso di omonimia per cui ora il 49enne Gianfranco Bianco, difeso dall’avvocato Maurizio Chiesa, potrebbe chiedere un risarcimento: è stato prosciolto ieri con formula piena, ma è pur sempre stato indagato, rinviato a giudizio e processato.

La ricostruzione

Si tratta di una vicenda accaduta a Sassuolo (Modena) nella primavera 2018, ovvero quando un 53enne residente in provincia di Reggio Emilia era stato minacciato in due occasioni, per riavere 4mila euro che gli erano stati prestati per una fornitura di gasolio nel 2014. Secondo l’accusa formulata dalla procura di Modena, a minacciarlo sarebbe stato Mario Bianco, 59enne nato a Cetraro (Cosenza) e residente a Casatisma. Avrebbe fermato il 53enne per strada e in un bar, in due occasioni. Ci sarebbe stata anche una colluttazione con 20 giorni di prognosi per la vittima. Con Mario Bianco, secondo la denuncia della vittima, c’era anche un altro uomo, a suo parere di nome Gianfranco Bianco. E a processo è finito proprio un Gianfranco Bianco, 49 anni, nato anche lui a Cetraro (Cosenza) e residente a Lungavilla. Per altro dagli accertamenti era già emerso che il Gianfranco Bianco di Lungavilla non era presente negli episodi contestati. Anche la vittima non lo aveva riconosciuto.

Il procedimento però è continuato, anche dopo l’udienza preliminare.

Ieri il tribunale collegiale di Modena ha deciso: un anno di condanna, con un’accusa derubricata in esercizio arbitrario delle proprie ragioni,per Mario Bianco (avvocato Daniele Cei). E assoluzione chiesta anche dall’accusa «per non luogo a procedere» per Gianfranco Bianco di Lungavilla. «Siamo soddisfatti per l'esito favorevole del processo, ma aspettiamo le motivazioni per valutare un eventuale richiesta di risarcimento - spiega l’avvocato Maurizio Chiesa -.Gianfranco Bianco si è sempre dichiarato estraneo alla vicenda e nonostante, ad avviso della difesa, sin dall'udienza preliminare il processo poteva essere concluso, l'imputato è stato costretto a subire un processo durato 4 anni. L'esito positivo del procedimento penale conferma l'estraneità totale di Gianfranco Bianco, come riconosciuto anche dal tribunale».

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