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“Adrian Newey sta per lasciare la Red Bull”: decisivo lo scandalo Sexgate. Il miglior progettista di sempre diventa un’occasione per la Ferrari

Adrian Newey è pronto a lasciare la Red Bull, per le controversie nate dopo lo scandalo ‘Sexgate‘ che ha coinvolto il team principal Christian Horner”. È la bomba lanciata a sorpresa nel pomeriggio di giovedì 25 aprile da Auto Motor und Sport e dalla Bbc. Secondo entrambi, il 65enne direttore tecnico, considerato da tutti come il più grande progettista di sempre in F1, ha deciso di lasciare la scuderia di Milton Keynes perché “turbato dalla situazione che si è creata all’interno del team”. Il suo contratto con la Red Bull scade al termine della stagione 2025, ma sarebbe intenzionato a negoziare con la Red Bull un’uscita anticipata. Intanto si sta già guardando intorno, avendo ben noto l’interesse della Ferrari (che in passato lo ha cercato per tre volte) e la ricca offerta formulata dall’Aston Martin dell’imprenditore Lawrence Stroll.

Per salutare la Red Bull, Newey ha un’opzione per liberarsi dal suo contratto con un anno di anticipo, esercitando la stessa clausola utilizzata da Lewis Hamilton per salutare la Mercedes e approdare così in Ferrari da inizio 2025. Proprio il d.t. inglese, in un’intervista dello scorso anno, ha ammesso che uno dei suoi sogni sarebbe stato quello di lavorare con il sette volte iridato inglese, cosa che potrebbe realmente accadere se il 65enne accettasse la corte sfrenata della Rossa e una proposta sicuramente in arrivo da parte del presidente John Elkann. Al momento, però, l’unica realtà possibile è un suo addio alla Red Bull, team nel quale è arrivato nel 2005 supervisionando due differenti periodi vincenti della squadra: il dominio di Sebastian Vettel tra 2010 e 2014, poi quello dal 2021 a oggi con Max Verstappen, realizzato con le monoposto di vecchia generazione e quelle odierne a effetto-suolo.

Sempre secondo le voci estere, tra le cause di un eventuale addio di Newey c’è anche le divergenza di vedute con Horner per essere stato relegato al progetto della nuova hypercar (RB17), con minori poteri invece in quello relativo alla F1. In testa a un eventuale addio, però, ci sarebbe lo scandalo Sexgate, oramai noto a tutti: Horner è stato scagionato dalle accuse per i messaggi a sfondo sessuale inviati a una dipendente del team, che intanto è stata sospesa e, poco più di un mese fa, ha presentato ricorso contro la decisione al Comitato etico della Fia. Nel mezzo della tempesta sono finiti anche il consigliere della Red Bull, Helmut Marko — da sempre contro il team principal così come il papà di Verstappes, Jos — oltre al principale azionista thailandese, Chalerm Yoovidhya (sostenitore di Horner nella battaglia) e la divisione austriaca della Red Bull, che inizialmente voleva rimuovere il britannico dalla sua posizione. Le acque si sono al momento calmate, ma sono pronte ad agitarsi in caso di addio di Newey, che sarebbe poi costretto a un lungo periodo di “gardening”, ovvero il periodo di congedo che la maggior parte di ingegneri o dirigenti delle squadre di F1 devono obbligatoriamente osservare prima di iniziare a lavorare con un altro team. Nella sua nuova scuderia, Newey sarebbe così costretto a lavorare solo sulla vettura del 2026, comunque fondamentale in quanto, nello stesso anno, è atteso il nuovo regolamento sulle power unit che potrebbe cambiare di nuovo gli equilibri mondiali.

Se Newey arrivasse alla Ferrari, si realizzerebbe un matrimonio che avrebbe potuto già celebrarsi in tre passate occasioni, come lo stesso d.t. aveva raccontato l’anno scorso: a inizio Anni ’80 quando si trovava in IndyCar per lavorare al progetto March, nel 1993 e nel 2014. Nella seconda occasione, quando l’inglese si trovava alla Williams, venne cercato da Jean Todt, diventato quell’anno team principal di Maranello, ma decise di rimanere in Inghilterra dopo esserci tornato da poco dagli Usa. L’ultimo approccio nel 2014, quando al timone della Scuderia c’era Stefano Domenicali, sostituito nel corso della stagione da Marco Mattiacci. In quell’occasione Newey era uscito da poco dall’epoca vincente in Red Bull con Vettel e la tentazione fu forte, data la poca competitività del motore Renault sulla Red Bull e la poco voglia della Casa francese di svilupparlo. Anche in quell’occasione, però, Newey decise di rimanere in Inghilterra, convinto anche dalle parole di Christian Horner. Lo stesso a cui ora potrebbe dire addio dopo lo scandalo che lo vede ancora al centro.

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