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Far East Film Festival, il film del giorno è “Voice” di Mishima Yukiko: una meditazione in tre episodi

UDINE. Si potrebbe considerare un’escursione del Far East Film Festival nei territori del cinema d’essai l’ottimo “Voice”, della regista giapponese Mishima Yukiko. In onda venerdì 26 aprile, è una meditazione in tre episodi (più un breve epilogo) con personaggi differenti, in eccellenti interpretazioni.

Il tema sotteso ai tre episodi è il rapporto dell’essere umano con la morte, il dolore e soprattutto il ricordo, con una centralità della donna secondo una forte prospettiva di sguardo femminile.

Comune alla struttura dei tre episodi è una costruzione a forma di mistero: c’è sempre un “perché?” Nel primo e nel terzo (non nel secondo, peraltro meno potente) il motivo viene svelato in una “scena madre” che naturalmente porta in primo piano la capacità attoriale; indimenticabile l’attrice Maeda Atsuko nel climax del terzo e più lungo episodio.

Al fondo stanno l’esperienza traumatica e la sofferenza derivata da una violenza sessuale in età infantile.

Nota in margine, nell’ultimo episodio un giovane gigolò giapponese che si fa chiamare Toto Moretti è un appassionato dell’Italia e numerosi riferimenti (non solo i più prevedibili Nanni Moretti e “La stanza del figlio” ma anche “il comico Totò”) incuriosiranno gli spettatori.

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