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«Se “Un passo dal cielo” non cita le località come possono esserci ritorni promozionali per il Cadore?»

l ritorno del set di “Un passo dal cielo” sul territorio cadorino è stato accolto da unanime consenso. Un veicolo di promozione turistica unico. Ma il presidente del consorzio Cadore Dolomiti, Gildo Trevisan, torna a sottolineare quell’aspetto che manca, ritenuto peraltro determinante, per rendere l’iniziativa concretamente produttiva in termini di ritorno di presenze.

«Le nostre montagne, così come i nostri paesi, non vengono mai citati espressamente all’interno delle puntate. Questo è un limite non indifferente in ottica di promozione: i paesaggi sono sì incantevoli, ma alzi la mano chi riesce a capire dove sono quei posti. Noi conosciamo benissimo il nostro territorio, ma in giro per l’Italia quanti, al semplice passaggio televisivo, sono in grado di individuare le Dolomiti bellunesi, il lago di Mosigo oppure il Marcora o l’Antelao? Stesso discorso, per quanto leggermente diverso, vale per le 5 Torri di Cortina».

Tutto vero. Perché, all’interno delle riprese, per volontà della produzione e su specifici accordi vigenti tra le parti, i luoghi scelti non hanno mai un’automenzione: potrebbero essere in Austria o in Svizzera, o chissà dove.

«Basterebbe una mezza inquadratura di un cartello stradale, vero o falso che sia, a ricordarci che quella scena è stata girata tra le Dolomiti bellunesi; ma questo non succede», aggiunge Trevisan, «e l’auspicio è che, già a partire dalle prossime riprese, le parti in causa, i vertici provinciali del turismo e la produzione possano trovare un accordo tale da favorire in maniera più diretta e concreta la comprensione di quale sia il teatro di scena. Come presidente del Consorzio turistico Cadore Dolomiti, aggiungo che, se fosse nelle nostre possibilità, ci muoveremmo senza indugi, convinti della bontà dell’operazione. La visibilità passa da messaggi chiari, in grado di catturare l’attenzione di tutti. Ogni puntata di “Un passo dal cielo” arriva a milioni di persone, dislocate su tutto il territorio nazionale. Ma, se non nascono accordi con la produzione, risulta difficile pensare che tanto al nord quanto al centro ed al sud tutti siano in grado di riconoscere il paesaggio incantato del lago di Mosigo e sapere che si trova a San Vito, in modo da scegliere quella località per le proprie vacanze, estive o invernali che siano».

Quanto sottolineato da Gildo Trevisan riporta alla mente una vicenda del passato che chiama in causa Cortina. Scelta come location d’eccezione per le riprese di Cliffhanger con Silvester Stallone, la pellicola poi andata in onda al cinema diventando campione d’incassi trasformò le Dolomiti nelle più generiche “montagne rocciose”, localizzate idealmente negli Stati Uniti.

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