Il sostegno del sistema immunitario visto dall’intestino
Ogni anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità dedica una settimana al tema dell’immunizzazione “World Immunization Week”, sottolineando come sia importante per prevenire importanti malattie (come la poliomielite) e contrastare quindi la mortalità, specie nei paesi meno industrializzati.
"Humanly possible" è il claim della Settimana mondiale dell'immunizzazione 2024, che si celebra dal 24 al 30 aprile ed è promossa dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per ribadire, ancora una volta, l'importanza della prevenzione vaccinale.
Il ruolo del sistema immunitario
Il sistema immunitario è il sistema di difesa dell'organismo, un esercito corazzato che aiuta a proteggerci da infezioni e malattie. Il sistema immunitario ha il compito di aggredire ciò che non appartiene al proprio corpo, come: Germi, quali batteri, virus e miceti. Questo complesso e straordinario apparato gioca un ruolo fondamentale nella salute dell’uomo: è un network di organi e cellule specializzate nel contrastare gli agenti patogeni provenienti dall’esterno. Per fare il suo lavoro, il sistema immunitario deve essere in grado di distinguere ciò che appartiene al corpo da ciò che non vi appartiene. In questo modo può sapere quali cose deve combattere e quali no.
Le parti importanti del sistema immunitario includono:
- Globuli bianchi
- Anticorpi
- Il sistema linfatico
- Certi organi come il midollo osseo, la milza, il timo le tonsille, l’appendice e i linfonodi…..
Possiamo distinguere l’immunità innata o aspecifica, in grado di fornire una risposta immediata ai microrganismi invasori, agendo sempre nello stesso modo poiché non ha memoria, dall’immunità acquisita o adattiva, dovuta a un processo di apprendimento che inizia quando il sistema immunitario viene a contatto con gli antigeni. Sono soprattutto i linfociti T e B che conservano la memoria del primo contatto con l’antigene, fornendo una risposta più rapida ed intensiva ad una nuova riesposizione.
I sintomi più frequenti per capire che il sistema immunitario ha qualche problema sono:
- raffreddore, decimi di febbre e mal di gola ripetuti;
- stanchezza, debolezza e dolori muscolari costanti;
- difficoltà a concentrarsi;
- herpes, allergie e sfoghi cutanei;
- disturbi intestinali, causati dall’alterazione del microbiota, principale responsabile della difesa immunitaria.
Come possiamo sostenere il nostro sistema immunitario?
Ci sono diversi approcci per sostenere il buon funzionamento del nostro sistema immunitario- spiega la dottoressa Lara Pauletto specializzata in omeopatia e fitoterapia,consulente in floriterapia (BFRP), Dipartimento scientifico di Schwabe Pharma Italia- uno di questi è considerare le diverse strategie della risposta immunitaria con l’obiettivo di modularne l’azione sia nelle fasi più precoci cioè immediatamente dopo lo stimolo immunizzante sia in quelle successive. Per fare questo è necessario prendersi cura dell’intestino, dove risiede il 70% delle cellule adibite alla difesa dell’organismo, fondamentale per poter ritrovare il benessere generale. Diversi studi hanno dimostrato infatti che una alterazione del microbiota intestinale favorisce la proliferazione dei patogeni e va ad alternare non soltanto la risposta del sistema immunitario a livello gastrointestinale, ma anche ad altri livelli, compreso quello respiratorio.
Tra le funzioni che svolgono i microrganismi benefici che risiedono nell’intestino e che costituiscono il microbiota vi è anche quella di svolgere un effetto barriera verso le sostanze indesiderate e di contrastare e scongiurare le infezioni da parte dei microrganismi patogeni.
Nel tratto intestinale la flora vive in equilibrio, al suo interno vi è una costante competizione tra specie che porta ad un controllo ottimale della presenza di microbi al suo interno. Quando si perde questo equilibrio viene meno il sistema di difesa, si rischia la proliferazione dei microrganismi nocivi e la comparsa di diversi disturbi. A completamento dell’azione di difesa la barriera intestinale è composta anche dal muco, il cui spessore e composizione influenza le difese in senso positivo e negativo e dagli strati sottostanti, responsabili della risposta immunitaria più specifica. Non dimentichiamo che il sistema immunitario è differente nelle varie tappe della vita: quello dei bambini è in evoluzione, esprimono un’immunità diversa rispetto all’adulto, per cui ci si deve occupare soprattutto del ruolo di specifiche immunoglobuline (IgA) della mucosa.
E se il nostro punto debole fossero le vie respiratorie?
A questo scopo alcuni ceppi probiotici, definiti “immunobiotici”, sono in grado di colonizzare l’intestino e ottimizzare l’attività immunitaria.
Tra questi annoveriamo il Bifidobacterium lactis Bl-04®, le cui evidenze precliniche e cliniche hanno dimostrato la sua capacità di modulare il rilascio delle citochine, attraverso l’aumento di quelle antinfiammatorie (p.e. IL-10) e la diminuzione di quelle pro-infiammatorie (p.e. IL-12). Studi in vivo sulla popolazione adulta hanno mostrato la capacità di Bifidobacterium lactis Bl-04® di modulare la risposta innata e di ridurre l’incidenza delle infezioni dell’albero respiratorio fino al 27 % rispetto al gruppo non trattato.
Per un’ottimale sinergia, in ottica di prevenzione e protezione, si sono mostrati efficaci anche i betaglucani da lievito (Saccharomyces cerevisiae) ed alcuni micronutrienti essenziali come Selenio e Zinco altamente biodisponibili, che concorrono al sostegno difese immunitarie, e contrastare così le infezioni virali.
Il Lactobacillus rhamnosus CRL1505 è invece un ceppo probiotico che ha dimostrato un’azione mirata sulle problematiche a livello respiratorio nei bambini attraverso diverse evidenze precliniche e cliniche. Lactobacillus rhamnosus CRL1505 è in grado di modulare la risposta immunitaria sia nativa e adattiva, con ottimi risultati. Studi in vivo hanno inoltre evidenziato la capacità di questo ceppo probiotico di proteggere in maniera statisticamente significativa la popolazione pediatrica dalle infezioni a carico dell’albero respiratorio, del 32% in più rispetto al gruppo placebo. Anche in questo contesto risulta fondamentale e sinergica l’associazione di sali minerali come lo zinco e di vitamine del gruppo B, così come l’utilizzo di piante come Sambuco e Acerola, note per la loro attività antivirale, antibatterica, antiossidante e di modulazione delle citochine.