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Gli abiti di Raffaella Carrà e la storia di Marconi fra le esposizioni al Magazzino 26 di Trieste

TRIESTE Il Magazzino 26 in Porto vecchio assume il ruolo di “cittadella culturale”, che da sola merita la dignità di una delibera esplicitamente dedicata per presentare il programma delle mostre 2024. Le sale espositive Nathan, Sbisà e Fini ospiteranno (e in parte già ospitano) 14 eventi già in cartellone, anche se qualcosa andrà confermato. Da rimarcare che a luglio queste tre sale parteciperanno alla Settimana sociale della Cei e a ottobre al Big science business forum.

Ma non è tutto, perché l’assessore Giorgio Rossi anticipa due iniziative che nel 2025 rientreranno nella proposta di Gorizia capitale della cultura: una riguarderà Casanova e l’altra un ensemble di artisti transfrontalieri.

Il 2024 prospetta una notevole varietà tematica. Tra gli spunti più curiosi sicuramente l’esposizione degli abiti di Raffaella Carrà, che, una volta esperiti approfondimenti e valutazioni, andrà in onda come attività “istituzionale” tra metà novembre e febbraio nella sala che evoca Arturo Nathan.

Anche una mostra antologica sulla Nazionale di calcio, intitolata “Un secolo di azzurro”, rientra nelle ispirazioni più originali: la propone l’associazione Sant’Anna, definitasi «rappresentante di interessi alla Camera dei deputati», in agosto e settembre in sala Leonor Fini.

Di caratura culturale indiscutibile invece il ricordo di Guglielmo Marconi, tra dicembre e marzo, sempre in sala Fini, a cura del museo del Mare nel 150esimo della nascita: da rammentare che alcuni pezzi della nave Elettra, in principio Rovenska, sono conservati a Trieste.

Ma, dopo questa prima rassegna, riprendiamo un filo conduttore più ordinato, sala per sala. Nella Nathan è già in corso il “Salone della bellezza architettonica”, che chiuderà i battenti domenica. Tra maggio e luglio il gruppo Vidonis si occuperà della pietra d’Aurisina nelle sue varie declinazioni geografiche. L’architetto navale Riccardo Pergolis sarà protagonista, con la curatela del museo del Mare, di una mostra sullo yacht tra agosto e novembre.

Anche la Sbisà è all’opera: fino al 5 maggio accoglie fotografie riguardanti la Somalia, soggetto dell’associazione culturale Sagal Aps. Agosto e settembre vedranno la collettiva del gruppo artisti triestini Rivel Art. Ottobre e novembre focus sul festival internazionale della Fotografia urbana, di cui è proponente l’associazione Dotart.

Infine la sala Fini. Oltre alle due iniziative di cui abbiamo accennato, a maggio decolla “Lubitel stories” organizzata da Centofoto Aps, che nel titolo reca il nome di una fotocamera biottica prodotta nell’ex Unione sovietica. Nel periodo autunnale andrà in scena la Biennale giuliana d’arte, in collaborazione con il Centro di documentazione multimediale della cultura giuliana-istriana- fiumana-dalmata: esporrà una settantina di opere pittoriche nazionali ed estere, abbinata a una personale di Manuela Sedmak e Livio Paladin.A seguire mostra sul liceo Oberdan.

La delibera sottolinea infine che nel corso del 2023 i visitatori delle attività allestite nel “26” - sommando le mostre, i visitatori del museo del Mare ala nord, gli spettatori in sala Luttazzi - hanno superato le 43 mila unità. —

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