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Ivrea, la protesta di Mimmo Zardo: «Il salotto per mamme esclude i papà»

IVREA. Perché chiamare un luogo dove si riflette sulla genitorialità, salotto delle mamme? E perché aggiungere poco sotto: “Uno spazio per mamme con bimbi 0-3 anni? ”. A chiederselo è Mimmo Zardo, protagonista di una vicenda dolorosissima. La sua ex moglie Tetyana Gordiyenko infatti è scappata con suo figlio Erik in Ucraina e, dopo averlo accusato di maltrattamenti in un processo in cui è stato assolto, è stata condannata dal tribunale di Torino per sottrazione di minore. In contumacia, però, perché non è mai tornata in Italia per scontare la pena. Papà Mimmo, oggi, ha perso le tracce di suo figlio, che si trova in un paese in guerra. Continua a combattere, comunque, la battaglia per lui in tribunale.

Nel frattempo la vicenda, che lo ha segnato profondamente, lo ha portato a riflettere sulla genitorialità. Il titolo dell’incontro, organizzato dal Consorzio Inrete al centro per le famiglie Il Filo di via Ravaschietto, lo ha saltare sulla sedia.

«Tutto questo è semplicemente vergognoso – spiega Zardo –. Si vaneggia tanto di inclusività, ma sempre più apertamente di discriminano ed escludono apertamente i padri dalla vita dei figli e dalla stessa considerazione pubblica del loro ruolo genitoriale equivalente in valore ed insostituibilità a quelli delle mamme in ogni fase dell’accudimento. Evidentemente, il Consorzio Inrete non solo non impara mai dai propri errori (es: bambini strappati via senza alcun motivo valido alla famiglia d’origine e fatti divenire dei dispersi internazionali irreperibili), ma persevera nell’azione alienatrice del ramo genitoriale paterno dalla vita dei figli».

Ad essere in discussione, secondo Zardo, è proprio il ruolo del padre. «Queste iniziative a senso sesso - unico, in cui si parla di genitori ma ci si rivolge esplicitamente solo alle mamme senza nemmeno menzionare i padri e senza ovviamente che siano indette analoghe azioni a favore di questi ultimi, sono completamente ingiustificabili ed insopportabilmente inique: soprattutto in quanto pagate dalle nostre tasse ed organizzate da un Ente che ha il mandato istituzionale d’essere socializzante ed equo».

I prossimi appuntamenti sono previsti venerdì 10 maggio, venerdì 7 giugno e venerdì 28 giugno. Zardo ha voluto manifestare «apertamente» il suo dissenso a questa iniziativa per un motivo preciso. «Non si deve togliere la possibilità - spiega - al padre di esserci fisicamente. Durante la mia vicenda giudiziaria ho spesso sentito dire che i bambini piccoli devono stare con la mamma. Ma non si può recidere un intero ramo famigliare, quello paterno, come nel mio caso. I bambini hanno bisogno di entrambi genitori».

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