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Perosa, il piccolo paese che lavora per la cura della propria comunità

PEROSA CANAVESE. Sono due le associazioni attive a Perosa, circa 500 residenti. Sono Pro loco e Over 50, presiedute, rispettivamente, da Roberto Elia e dalla sorella Alessandra. Tesoriera dell’una e segretaria dell’altra è Brunella Montorsi, da cinquant’anni in Canavese, dove giunse col marito, attratta dalle opportunità professionali offerte dalla Olivetti, e da 25 attiva, soprattutto, nell’associazione Over 50, nata nel 1998 e con sede nel vecchio asilo: «C’è stato un tempo – ricorda – in cui eravamo anche cento iscritti e le iniziative erano parecchie. Oggi, con un organico ridotto, siamo riusciti a mantenere solo la Festa dell’anziano, l’8 dicembre, un appuntamento molto atteso nel corso del quale doniamo una cornice in argento a quanti, nell’anno, celebrano l’80° compleanno». Ed evidenzia: «In progetto c’è la fusione con la Pro loco, alla quale molti di noi già appartengono, in modo da raggruppare in un’unica compagine le forze di tutti i soci».

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Al presidente Elia si deve la rinascita, in tempi recenti, della Pro loco che, dopo la morte del predecessore, Pino Vittone, e la consegna in Comune dei registri, si è adoperato, insieme a un gruppo di amici, perché l’associazione rinascesse dalle proprie ceneri. «È vero – conferma –-. Sono in molti i soci, soprattutto dopo la pandemia che ha comunque decimato i gruppi, che premono per fondere in una sola le due compagini alle quali andrebbe aggiunta anche una decina di persone che si sono dette desiderose di aiutarci ad attuare le iniziative che metteremo in campo. Intanto, è ripresa la fagiolata, che da tempo si era smesso di organizzare, e stiamo lavorando per riproporre la festa patronale nei giorni 6, 7 e 8 settembre, giorno in cui si celebra la Natività di Maria, e nella quale trasferiremmo quello che era il Ferragosto perosiese che si festeggiava un volta, con grigliate, giochi, intrattenimento e padiglione delle feste. Non si è mai cessato di organizzare, invece, l’appuntamento con gli Auguri di Natale, con panettone e vin brulè, in occasione della Messa di mezzanotte, e quello con Halloween, una festa d’importazione, ma molto apprezzata soprattutto dai bambini». «Non è un’associazione, ma è bene citarla – aggiunge il vicesindaco Michele Borgia –. Si tratta della Cantoria, un gruppo bellissimo, guidato da due maestre e creato dal nostro amato parroco, don Davide Rossetto, che vi ha riunito con efficacia coristi provenienti, oltre che da quella di Perosa, anche dalle parrocchie di San Martino, San Giovanni di Ivrea e, presto, del Sacro Cuore, sempre di Ivrea. Don Davide è molto in gamba e ha portato una ventata d’aria nuova che non solo si riverbera sui parrocchiani, ma sulla comunità tutta». Al di là delle feste che vi si organizzeranno, Perosa è un luogo bello da visitare, ricco di edifici interessanti e di pregio, che certamente non deluderà chi si addentrerà tra le sue stradine, le sue piazze e i sentieri che lo circondano, per vedere la magnifica Torre-porta risalente al XIV secolo, la cappella di Morano ricostruita nel 1660 su una chiesa preesistente, la cappella di San Rocco con il piccolo giardino e la targa dedicata ai caduti della Grande Guerra, la chiesa parrocchiale dedicata alla Natività di Maria Vergine, il Palazzo già Perrone di San Martino, edificato nel 1665, ora Michelini San Martino. Di indubbia rilevanza è sicuramente il monumentale cedro del Libano, messo a dimora nel 1830, alto 45 metri, con una chioma di 35 e la circonferenza del tronco di 13.20 metri, che si innalza in via Umberto I.

A Perosa merita una visita il museo didattico Memorie del tempo, inserito nella Rete museale anfiteatro morenico di Ivrea (Ami), allestito in una sala al piano interrato del palazzo municipale.

A realizzarlo fu il compianto studioso Luciano Gibelli, ricercatore e profondo conoscitore di cultura e tradizioni piemontesi. Il museo, allestito nel 1997 per ospitare la sua collezione, vede esposti trenta calchi di incisioni rupestri alpine, eseguiti dallo stesso Gibelli, che preludono a otto vetrine alternate a scenografici settori a tema: una miscellanea di testimonianze e oggetti tra i più disparati, per una raccolta completa e non ripetitiva e in grado, soprattutto, di emozionare. Impossibile non citare altre due realizzazioni, il gonfalone e un libro dedicato al paese, portate a compimento dall’attuale vicesindaco, quando era Primo cittadino: «Il gonfalone – ricorda Borgia – ci fu concesso con decreto del presidente della Repubblica nel dicembre 2010. Il libro, invece, pubblicato da Bolognino Editore, ha titolo Perosa nell’anfiteatro morenico di Ivrea, fu commissionato allo studioso canavesano Pietro Ramella, nel 2011, e contiene tutte le risposte agli interrogativi che possono porsi sul paese indigeni e forestieri».

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