A Belgrado in migliaia alla tomba di Tito nel 44° anniversario dalla morte
BELGRADO Quarantaquattro anni dopo e la memoria, malgrado il tempo che passa, ancora non si offusca. Memoria di Josip Broz Tito che anche oggi, come ogni anno, è stato ricordato e onorato a Belgrado da migliaia di “jugonostalgici”, in gran parte anziani, ma non solo, arrivati da tutta l’ex Jugoslavia per commemorare il Maresciallo, morto il 4 maggio del 1980.
Sulla sua tomba, alla “Casa dei Fiori”, accanto a quella di Jovanka, deceduta nell’autunno del 2013, fin dal mattino hanno cominciato ad affluire persone di tutte le età, tanti i serbi, ma soprattutto cittadini di ex repubbliche jugoslave, molti i pullman dalla Macedonia del Nord e dalla Bosnia e auto con targa slovena.
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Una lunga coda si è poi formata all’ingresso del complesso monumentale-museale, con un gran numero di persone che si sono messe in fila per deporre fiori rossi e corone sulla tomba di Tito. Molti indossavano divise simili a quelle dei partigiani o della Jna, l’esercito federale, in mano il tricolore jugoslavo, al petto medaglie di un’epoca ormai remota.
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«Sono qua perché avevamo uno Stato rispettato da tutti, nel mondo intero», racconta fuori dalla Casa dei Fiori Ivan, arrivato dalla Bosnia. Lì vicino, due anziani, con drappi rossi e bandiera jugoslava, confermano. «Onore a un grande uomo, che riposi in pace», dicono in coro.
«Ero una pioniera e ne ero orgogliosa, è stato bello vivere sotto la Jugoslavia», conferma anche Veza, dalla Macedonia del Nord, mentre altri, quando si dice di essere italiani, ricordano la presenza di Pertini ai funerali del 1980.
Jugonostalgia che è percepibile anche sui social, dove ieri si sono sprecati i post in memoria del Maresciallo, con foto di Tito con sotto una candela, come si fa con i parenti defunti, o vecchie immagini del leader jugoslavo al tempo della lotta partigiana.