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Commercio a Venezia, cresce il peso di giovani e delle donne

Giovane e donna. È il binomio che guida la ristorazione veneziana, prima provincia in Veneto per numero di imprese attive nel settore e per numero di occupati dipendenti.

La terza cifra a fare la differenza, è la percentuale in assoluto più alta di titolari stranieri. È il dato che emerge dal rapporto 2024 dell’Ufficio studi di Fipe Confcommercio.

I numeri restituiscono la fotografia di un settore in movimento, che cambia velocemente inseguendo gusti e stili di vita delle persone.

Un’impresa su quattro è a conduzione femminile (1.414 aziende) e un imprenditore su dieci ha meno di 35 anni (573 imprese). Inoltre, malgrado l’inflazione abbia comportato un lieve aumento dei prezzi al consumo (+5,8% su base annua), ciò non ha frenato i consumi fuori casa che invece nel 2023 sono cresciuti rispetto ai consumi alimentari e “at home”.

Tradotto: i veneziani non hanno rinunciato al pasto fuori casa e a momenti di svago.

Venezia traina il veneto

Il 2023 è stato l’anno in cui il settore ha affrontato un processo di profonda trasformazione, tanto sul lato della domanda quanto su quello dell’offerta, spinta dalle transizioni che stanno ridisegnando oltre a stili di vita e abitudini di consumo, anche modalità di relazione con la clientela.

A fine 2023, in Veneto, si contavano 24.959 imprese attive nei servizi di ristorazione (-1,7%): tra queste più di un quinto sono a Venezia, ben 5.494. Su questo risultato incide certamente l’alta densità di pubblici esercizi attivi a Venezia centro storico. Elevato, anche nel 2023, il turn over imprenditoriale.

Ristorazione al femminile

Stupiscono i dati relativi alle imprese femminili, quelle in cui, cioè, la gestione è in mano alle donne e la partecipazione di genere risulta complessivamente superiore al 50%.

La provincia di Venezia segnala 1.414 aziende a conduzione femminile, pari al 25,7% del totale. Decisivi nel computo totale i tantissimi giovani che decidono di investire in questo settore mettendosi in proprio.

Giovani e stranieri

Al 31 dicembre 2023 ben 573 imprese erano guidate da under 35. Considerando che in Veneto le attività guidate da giovani sono 2.819, è facile calcolare come le aziende del veneziano rappresentino circa un quinto del totale.

La Città metropolitana di Venezia registra, inoltre, il numero più alto di imprese attive nel mercato della ristorazione con titolari stranieri (1.344, il 24,5% del totale). Seguono, staccate di molto, la provincia di Padova (936 aziende) e Vicenza (910).

E basta girare per Venezia centro storico o per Mestre per rendersene conto. Non solo: moltissimi locali in tutto e per tutto tradizionali, sono stati acquistati da stranieri, che proseguono nel solco di quanto fatto dalle famiglie finora.

Prezzi in aumento

Il Rapporto evidenzia nel 2023 un leggero aumento dei prezzi dei servizi di ristorazione, un +5,8% su base annua. L’aggiustamento al rialzo è conseguenza dell’aumento dei costi e dell’impennata dell’inflazione nei mesi precedenti.

Eppure, malgrado il lieve aumento dei prezzi, gli italiani non hanno quindi rinunciato ad uscire. I clienti non hanno ridotto i consumi fuori casa ma hanno modificato le abitudini cercando un maggior equilibrio qualità-prezzo.

Una tazzina da caffè al bar costa a Venezia 1,19 euro, più o meno in media con i prezzi delle altre province venete.

Variazioni minime anche per quanto riguarda il cappuccino che mediamente a Venezia e provincia viene 1,65 euro, alla pari di città come Padova e Vicenza.

I prezzi salgono se si decide di sedersi al tavolo di un ristorante: per una pizza e una bibita a Venezia si spendono in media 13,07 euro, pochi centesimi in più rispetto a quanto fuori provincia.

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