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Udinese-Napoli, alle 21.12 la partita si fermerà per ricordare le vittime del terremoto del 1976

UDINE. Tremò la terra, non si infranse lo spirito, ancora oggi forgiato dalle fatiche della ricostruzione, segnato dalla perdita di familiari, amici. Fratelli. 990 le vittime del terremoto che il 6 maggio del 1976 scosse il Friuli. A quarantotto anni esatti dal sisma, l’Udinese renderà omaggio a quanti persero la vita in quell'occasione. Lo farà lunedì sera, durante il match che opporrà i bianconeri al Napoli, dalle 20.45.

Alle 21 e 12’’, orario in cui si verificò la terribile scossa, le due squadre coinvolte nella partita si fermeranno per qualche istante, lasciando che il vuoto nel gioco venga riempito dal ricordo, dal dolore. Dal rispettoso raccoglimento collettivo. Silenzio e applausi, dunque, oltre il pallone, al di là della lotta salvezza. Sotto l'arco eletto a imperitura memoria di una pagina tristemente storica del territorio. Lo stesso impianto dei Rizzi venne inaugurato nei giorni successivi alla grande scossa finendo per assumere, a furor di popolo, la denominazione (non commerciale) che tuttora lo identifica: Friuli.

Mai, nel passato più recente, un match della Zebretta era andato a coincidere esattamente con gli istanti della catastrofe. Sarà particolarmente sentita dall’ambiente, quindi, la serata odierna: non mancheranno, di conseguenza, le iniziative realizzate dai vari “corpi” appartenenti al tifo bianconero.

In Curva Nord spazio allo striscione degli ultras, sempre puntuali nel dare il giusto rilievo a momenti importanti legati alla storia del Friuli. L’Associazione Udinese Club, allo stesso modo, esporrà nei Distinti un suo messaggio il cui contenuto, visto il contesto, risulta piuttosto intuibile: toccante ossequio, orgoglioso ricordo. Sullo sfondo, il match fra Udinese e Napoli, gara importante, sì, ma posta in secondo piano dalle più delicate circostanze extra-calcio.

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