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Feltre, entra il ladro in casa e lui lo affronta con una forca

Faccia a faccia con il presunto topo di appartamento. Un incontro ravvicinato, nel quale il padrone di casa impugna una forca e si sente minacciare dal malvivente in fuga: «Ti spacco la faccia».

E così l’ipotesi di reato di tentato furto in appartamento diventa quella tentata rapina impropria, fra l’altro in concorso con una complice, che i carabinieri della Compagnia di Feltre non sono riusciti a individuare e, quindi, a portare in tribunale.

L’imputato si chiama Fortunato Cari, che è difeso dall’avvocato Pietro Sartori del foro di Padova e il processo prenderà il via il 25 gennaio dell’anno prossimo.

Il difensore aveva avanzato la richiesta di un rito abbreviato condizionato all’audizione della vittima dell’effrazione, ma il collegio di giudici composto da Antonella Coniglio, Federico Montalto e Cristina Cittolin non l’ha concesso, anche dopo aver sentito il parere del pubblico ministero Roberta Gallego.

Era l’8 febbraio dell’anno scorso, quando qualcuno è entrato nell’appartamento di un residente della frazione cittadina di Arson, dopo aver forzato la serratura di una porta.

Non era da solo e i due hanno cominciato a frugare dappertutto, approfittando dell’assenza del padrone di casa, alla ricerca di denaro e gioielli.

Non avrebbero trovato niente d’interessante e sarebbero usciti per andarsene. Improvvisamente si sono trovati di fronte il feltrino residente, che dopo essersi accorto che qualcuno era penetrato nella sua abitazione per rubare, in un periodo in cui di furti ce n’erano stati diversi altri.

Ha avuto l’accortezza di armarsi con un forcone e ha affrontato un ladro di sesso maschile, che per garantirsi l’impunità lo avrebbe minacciato di fargli male.

C’è stata una denuncia e le indagini dei carabinieri hanno portato a Cari, un soggetto che, anche a sentire il suo difensore, ha dei precedenti per furto, ma sarebbe «una persona mite».

L’indagato era stato rinviato a giudizio per tentata rapina impropria lo scorso 25 gennaio e già il giudice per le udienze preliminari Enrica Marson aveva negato il rito abbreviato, sugli atti della Procura della Repubblica.

Ieri mattina Sartori ci ha riprovato e il risultato è stato lo stesso. La parte offesa dovrebbe dichiarare in aula di aver impugnato quella che è un’arma impropria, confessando di aver commesso a sua volta un reato, a quel punto la sua audizione sarebbe interrotta

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