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Tunnel della Pedemontana Veneta, ricorso contro l’esproprio

Arriva a fine mese in Consiglio di Stato un ricorso per annullare l’esproprio di un terreno sotto cui passa la galleria di Trevignano della Pedemontana Veneta.

Un ricorso però finalizzato a far espropriare anche le due aree laterali dove dovevano essere realizzati degli impianti sportivi.

La proprietà dei Mazzocato è stata tagliata in due infatti dall’esproprio della fascia centrale sotto cui ora corre la galleria. Ma il protocollo d’intesa sottoscritto nel 2011 prevedeva che anche le due aree contigue passassero di proprietà per ospitare gli impianti sportivi. Era una delle tante opere complementari rimaste nel cassetto.

Ora i proprietari si sono ritrovati con due aree poste ai lati opposti della fascia espropriata e nei fatti improduttive. Chiedono perciò il rispetto di quel protocollo d’intesa e che quindi si proceda all’esproprio delle aree dove dovevano sorgere gli impianti sportivi.

Il Tar del Veneto, a cui avevano chiesto per la prima volta l’annullamento dell’operazione, aveva dato loro torto. Ora però si pronuncerà il Consiglio di Stato, a cui hanno presentato appello, e in giudizio ci sarà anche il Comune di Trevignano quale cointeressato. Ha infatti tutto l’interesse che quell’opera complementare venga realizzata.

Le strutture sportive erano previste da un protocollo d’intesa firmato nel 2011 con il commissario delegato per la realizzazione della Pedemontana, la Regione Veneto e la Provincia di Treviso con cui il commissario e la Regione si impegnavano a definire congiuntamente il migliore inserimento di opere nel territorio comunale, proprio nei pressi del tratto stradale che passa in galleria e contigue a quelle espropriate per la realizzazione della superstrada; opere consistenti in aree verdi e per lo sport, oltre a fabbricati di servizio per l’attività sportiva e parcheggio.

Era stata espropriata la fascia sotto cui passa la galleria, ma la stessa operazione non era stata fatta anche per i due appezzamenti ai lati di quella fascia.

«Inizialmente lì doveva essere realizzato il villaggio per le maestranze, fatto invece poi a Signoressa», spiega il sindaco di Trevignano, Franco Bonesso, «è stato tuttavia utilizzato per deposito di cantiere e per accatastare le big bags piene di rifiuti trovate lungo la superstrada.

I proprietari hanno fatto notare che i due appezzamenti rimasti ai due lati della fascia espropriata e dove dovevano sorgere gli impianti sportivi sono ora poco produttivi e quindi vorrebbero che venisse rispettato il protocollo d’intesa del 2011».

Perciò viene chiesto l’annullamento dell’esproprio della sola fascia centrale, in modo che una nuova procedura faccia diventare pubbliche anche le due aree ai lati e vengano fatti impianti sportivi.

L’udienza al Consiglio di Stato è fissata per il 30 maggio. L’amministrazione ritine che sia nell’interesse del Comune che il protocollo d’intesa del 2011 sia concretizzato con la realizzazione di impianti sportivi e quindi provvederà ora a nominare un legale che patrocini il Comune di Trevignano nel giudizio d’appello davanti al Consiglio di Stato.

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