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Caso Scurati, la presidente Rai: “Procedimento contro Bortone non fa giustizia. Vicenda molto più complessa di quella descritta dall’Ad”

Caso Scurati, la presidente Rai: “Procedimento contro Bortone non fa giustizia. Vicenda molto più complessa di quella descritta dall’Ad”

Marinella Soldi entra con tutto il peso della sua carica nel caso Scurati per prendere le distanze dalla versione dei fatti fornita ieri in Commissione di Vigilanza dall’amministratore delegato Roberto Sergio. “Non credo che il procedimento disciplinare contro Serena Bortone faccia giustizia della vicenda, né tantomeno faccia bene alla Rai”, si legge in un comunicato […]

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Marinella Soldi entra con tutto il peso della sua carica nel caso Scurati per prendere le distanze dalla versione dei fatti fornita ieri in Commissione di Vigilanza dall’amministratore delegato Roberto Sergio. “Non credo che il procedimento disciplinare contro Serena Bortone faccia giustizia della vicenda, né tantomeno faccia bene alla Rai”, si legge in un comunicato della presidente dell’azienda del servizio pubblico televisivo. “Quanto riferito dall’AD in Commissione di Vigilanza racconta in modo parziale quanto accaduto, non citando aspetti di rilievo. Ferme restando le policy aziendali, il cosiddetto caso Scurati è ancora oggetto di verifiche da parte della direzione Internal Audit aziendale, per la quale la Presidente ha le deleghe. Le risultanze in bozza di tale audit sono state visionate sia da me sia dall’Ad ed evidenziano una situazione molto più complessa di quella descritta dall’AD, che richiede un approccio più completo”.

Soldi si riferisce a quanto detto nella serata di ieri dall’ad in Vigilanza. L’audizione era stata fissata ben prima delle vicende che ora infiammano l’azienda, ma il caso Scurati e lo sciopero indetto dall’Usigrai il 6 maggio e fatto fallire dal sindacato vicina al centrodestra UniRai sono finite inevitabilmente sul tavolo della discussione. L’intervento dell’autore di “M – Il figlio del secolo” sul 25 aprile fatto saltare all’ultimo dal programma “Che sarà…” condotto da Bortone su Rai3 aveva portato le opposizione a parlare di “censura” da parte dei vertici della tv pubblica. E la stessa conduttrice, che poi aveva letto il monologo su fascismo e antifascismo in diretta, solo tre giorni fa ha dichiarato: “Da settimane aspetto una ricostruzione pubblica dai dirigenti”. Ora è stato avviato un procedimento disciplinare contro Bortone, come confermato da Viale Mazzini: “La Rai ha inviato una lettera di contestazione disciplinare a Serena Bortone in riferimento al post pubblicato dalla giornalista sui propri profili social il 20 aprile in merito alla vicenda Scurati. Come da prassi nella contestazione si chiedono alla giornalista eventuali giustificazioni e chiarimenti“.

In Vigilanza Sergio ha spiegato: “È stato contestato a Bortone, come avvenuto in analoghi casi, il post pubblicato sui social in violazione della normativa della policy aziendale: ci sono regole che devono essere rispettate da tutti i dipendenti. La normativa vieta di rilasciare dichiarazioni pubbliche su attività, notizie o fatti aziendali. La contestazione è un atto dovuto e seguirà l’iter previsto dal regolamento”. Poi ha aggiunto: “Non è un provvedimento disciplinare, ma una richiesta di chiarimenti e spiegazioni che verranno valutati e poi si deciderà quale tipo di decisioni eventualmente intraprendere”. Sul caso Scurati, invece, Sergio ha commentato: “Non è stata vietata né la partecipazione dell’ospite e neanche la lettura del monologo. E mai è stata impedita né la partecipazione così come la lettura del monologo che poi è stato rappresentato dalla signora Bortone in trasmissione. Questi sono fatti“.

Una versione che tuttavia non ha convinto la presidente Soldi, che questa mattina ha messo in chiaro il suo pensiero, mentre la questione continua a tenere banco sul piano della politica. Stefano Graziano (Pd), Dario Carotenuto (M5s), Maria Elena Boschi (Iv), Mariastella Gelmini (Azione), Angelo Bonelli e Peppe De Cristoforo (Avs), capigruppo dei partiti d’opposizione, hanno richiesto che la Vigilanza Rai convochi Bortone e il direttore dell’approfondimento Rai, Paolo Corsini, al fine di “fare chiarezza sul caso Scurati”. In una lettera indirizzata alla presidente Barbara Floridia hanno sottolineato che “durante l’audizione dei vertici Rai di ieri sera è emersa una ricostruzione dei fatti molto distante da quella nota senza che i vertici Rai fornissero la documentazione necessaria che dimostrasse la veridicità di quanto da loro sostenuto come peraltro sottolineato questa mattina dalla presidente Soldi”. Le opposizioni esprimono quindi “preoccupazione riguardo alla possibilità che l’amministratore delegato e il direttore generale Rai abbiano fornito informazioni non veritiere alla commissione di vigilanza”.

“Sono prove tecniche di regime: il mandante è a Palazzo Chigi”, aggiunge in una nota Bonelli. Mentre il segretario generale della Cgil Maurizio Landini esprime la sua “solidarietà e quella di tutta la Cgil alla giornalista Serena Bortone. È molto grave che venga colpita una professionista che, a fronte di un attacco alla libertà di informazione e alla libertà di espressione, consumatosi su temi come la Costituzione e l’antifascismo proprio nei giorni in cui si celebrava la Liberazione, ha difeso e garantito queste libertà, sancite dalla nostra Carta, esponendosi in prima persona”.

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