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Resistenza al vigile urbano per la multa contestata: condannati padre e figlio

CASTELLO D’AGOGNA. Per una multa contestata padre e figlio erano accusati a vario titolo di rapina, lesioni, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale ai danni dell’agente di polizia locale di Castello d’Agogna. Un episodio avvenuto nell’inverno 2022. Ieri sono stati condannati, ma per il solo reato di resistenza a pubblico ufficiale e quindi sono decadute le altre accuse. Il 71enne Gaetano Rania è stato condannato a 14 mesi, mentre il figlio 28enne Roberto ha ricevuto una pena di 11 mesi. Entrambi vivono a Borgolavezzaro (Novara) ed erano difesi dall’avvocato Roberto Grittini. La pm Giuliana Rizza aveva chiesto 3 anni e 8 mesi per entrambi.

Accuse ridimensionate

Il collegio giudicante (presidente Elena Stoppini) però ha ridimensionato le accuse condannando i due solo per resistenza. «Una sentenza positiva, che riduce le responsabilità dei miei assistiti», commenta l’avvocato difensore. Secondo le ricostruzioni si erano presentati sotto il municipio per contestare una multa per guida senza cinture, a loro dire, elevata dall’agente di polizia locale senza fermarli, ma solo con una foto. I due avrebbero suonato il campanello del municipio per chiedere spiegazioni al vigile, ma il personale del Comune aveva spiegato che quel giorno l’agente non riceveva. La situazione non si era calmata, i due avevano insistito prendendo a calci il portone. L’agente di polizia locale è uscito per riportare la calma. C’era stata una colluttazione. Al vigile era stato tolto di mano il cellulare, con cui stava cercando di fotografare i due. Il cellulare era stato buttato in un tombino. Il vigile, che non era parte civile nel processo, si era fatto medicare alla clinica Beato Matteo di Vigevano, con 20 giorni di prognosi.

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