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Hiv, test volontari ai Navigli: «Ragazzi più responsabili»

«La prevenzione tra i giovani sta dando buoni risultati, la fascia di età più a rischio ora è quella tra i 42 e i 44 anni. Non ci si può distrarre su un tema delicato come l’Hiv». A dirlo è il professore Carlo Foresta, che mercoledì sera ha guidato il pool di sanitari nel maxi screening ai giovanissimi che frequentano i Navigli.

Molti di loro, su base volontaria, si sono sottoposti al test rapido sul boulevard tra gli istituti universitari e Porta Portello dove è arrivato il “truck” della Fondazione Foresta: «I ragazzi hanno una vitalità molto esuberante» dice Foresta, «ma siamo soddisfatti del senso di responsabilità che si può riscontrare. Preoccupa che siano gli over 40 ad abbassare la guardia: è lì che nei prossimi mesi interverremo con campagne dedicate».

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, la prevalenza di nuove diagnosi Hiv più elevata si riscontra nella fascia tra i 25 e i 35 anni, di cui il 78% sono maschi: «Dai nostri dati raccolti nelle scuole della provincia di Padova, ogni 25 studenti, a 18 anni, un giovane ha già avuto almeno un’infezione sessualmente trasmessa» rivela Foresta, «ed è proprio per questo motivo che la nostra Fondazione, da quindici anni, porta avanti un progetto che si sviluppa nelle scuole, parlando a migliaia di studenti di corretta prevenzione nell’ambito delle malattie sessualmente trasmesse, Hiv su tutte».

«È sempre un bel mercoledì quello in cui ospitiamo la Fondazione» il commento di Nicola Zoppelletto, portavoce degli imprenditori dei Navigli, dove stasera arrivano i volontari di medici con l’Africa Cuamm.

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