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Addio a Emilia Turchetto, fu mitica cuoca al Tocai per 20 anni

Gli indimenticabili spaghetti alla Bubù e i leggendari tagliolini all’astice. Come gli altri suoi piatti di pesce, la sua specialità, hanno deliziato la Treviso degli anni ’70 e ’80, ma anche gli attori ed i vip che sbarcavano in città. Emilia Turchetto, vedova Supani, è scomparsa nei giorni scorsi. Aveva 84 anni, è stata cuoca sopraffina, quando ancora non si usava il termine chef e non si andava in televisione, con le proprie creazioni dietro i fornelli.

Nata a San Donà, si era formata all’alberghiero, poi aveva lavorato da giovane fra Roma, Cortina e Venezia. A Venezia l’incontro con Pino Supani, che avrebbe poi sposato: insieme hanno avviato lo Zodiaco a Belluno, poi nel 1970 avrebbero rilevato la tavola calda di piazzetta Lombardi, diventata il “Tocai”, un’istituzione.

Donna infaticabile, era diventata subito un riferimento del mangiar bene a Treviso, arricchendo l’osteria che serviva ombre e cicheti. La coppia tenne il ristorante fino al 1989: adoravano lei ed i suoi piatti Alida Chelli e Walter Chiari, Gino Bramieri, Corrado e Mike Buongiorno. E quante notti – allora non c’erano orari – ha cucinato per gli attori che approdavano al Garibaldi poi chiuso. E poi tutta la Treviso vivace dell’arte, dell’industria e dello sport dei mitici anni ’80.

Nel 1989 la cessione del centralissimo locale ai fratelli Spadetto, il trasferimento alla Stube a Selvana, poi il passaggio da Albertini, al ristorante all’Ippodromo di S.Artemio o, infine la scelta di passare a lavorare come governante, per 20 anni, al servizio di una famiglia. «Una donna buona, benvoluta da tutti, una cuoca bravissima, una lavoratrice instancabile», dicono i clienti di un tempo. L’addio è stato celebrato nella chiesa interna della casa di riposo Menegazzi a Fiera.

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