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Nuovo Campus in via Rossetti, il Comune di Trieste chiede tre palestre

Nuovo Campus in via Rossetti, il Comune di Trieste chiede tre palestre

foto da Quotidiani locali

TRIESTE Il Comune ha scritto a Edr, l’ex Provincia, per segnalare quali siano le esigenze della civica amministrazione nel quadro del futuro campus scolastico nell’ex caserma di via Rossetti. L’assessore Elisa Lodi chiede – una volta che l’operazione venga completata e ciò non accadrà prima di alcuni anni – una «struttura contenitore» in grado di accogliere 300 unità tra scolari-studenti e personale.

Cosa significa «struttura contenitore»? Significa che, a fronte dei numerosissimi interventi riqualificativi sul patrimonio edilizio scolastico cui il Comune sarà costretto nei lustri a venire, ci sarà una “base” dove sistemare di volta in volta la popolazione degli istituti più ammalorati e pertanto interessati alla ristrutturazione. Un “polmone”, come lo definisce Elisa Lodi.

Al riguardo l’assessore sottolinea che, in seguito a recenti normative, non si può mantenere l’attività didattica laddove insistono cantieri: lo si è visto nel caso della scuola Corsi ospitata nel Molo IV. Ma non sarà sempre possibile reperire soluzioni così valide e allora bisogna programmare altre modalità, tenendo conto che le competenze municipali coinvolgono 150 stabili (dai nidi alle superiori di primo grado), in massima parte da aggiornare nell’anti-sismica e nell’anti-incendio.

Inoltre il Comune domanda tre palestre, che consentano la presenza del pubblico: vengono infine richieste spazi aperti, dotati di impianti sportivi e aree di parcheggio.

Insomma, rispetto a quanto si è detto per anni le esigenze comunali si sono ridimensionate o meglio diversamente calibrate. La civica amministrazione non trasferirà plessi scolastici. Perché – spiega l’assessore Lodi – il Municipio non è più il pivot dell’operazione-campus, in quanto le risorse finanziarie, necessarie nell’acquisto e nella riqualificazione, erano lungi dalle possibilità dell’ente. E allora la Regione, che in un primo tempo aveva supportato l’ambizione comunale, ha afferrato il timone dell’impresa, delegandone l’esecuzione all’Edr, cui afferisce l’edilizia delle superiori di secondo grado (licei, istituti tecnici, ecc.).

Naturalmente, affinché possa decollare la realizzazione di detto campus, occorrono spazi acconci: Edr-Regione cercano 60.000 metri quadrati, dove vivranno 2.500 studenti, con palestre, auditorium, mensa, archivi e biblioteca, alcune decine di universitari. A tale scopo Edr ha provveduto a una prima fase di monitoraggio riservata a enti pubblici, fase che si è conclusa lunedì scorso con l’acquisizione di una proposta, al momento non divulgabile.

La direzione di palazzo Galatti, rappresentata da Roberta Clericuzio, ha nominato una commissione incaricata di valutare l’offerta pervenuta.

Se tale offerta dovesse ritenersi congrua, la procedura verrebbe chiusa e la palla decisoria passerebbe alla giunta regionale; se tale non dovesse rivelarsi, Edr andrebbe avanti con il sondaggio vero e proprio, aperto ai privati.

Sarebbe questo il momento in cui si appaleserebbe il candidato sulla carta più accreditato a fornire l’area richiesta, cioè Cassa depositi e prestiti (Cdp) sgr, proprietaria dell’ex caserma “Vittorio Emanuele III” in via Rossetti.

La quotazione finora nota ammontava a 17 milioni, destinati a lievitare svariate volte qualora l’acquisto andasse in porto e partisse il cantiere di ristrutturazione sui 9 ettari del compendio. Riqualificazione per la quale il Comune dispone di 5 milioni. —

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