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Addio al vaccino AstraZeneca, per l’azienda oggi è «superato»

TRIESTE Dal 7 maggio tutti i documenti relativi al vaccino AstraZeneca contro il Covid-19 disponibili sul portale dell'Agenzia europea dei medicinali sono contrassegnati con la filigrana «Prodotto non più autorizzato». Si conclude un percorso avviato dall'azienda all'inizio di quest'anno e che già il 27 marzo aveva portato al formale ritiro dell'autorizzazione all'immissione in commercio da parte della Commissione Europea. L'azienda ha ieri annunciato il ritiro del prodotto.

Realtà

Il vaccino non era in uso già da tempo. «Considerata la quantità di vaccini disponibili ed efficaci per le nuove varianti di Covid-19 e considerato che Vaxzevria non è stato aggiornato per queste varianti, non c'è più stata domanda», spiega l'azienda. «Non prevedendo una futura domanda per il vaccino, AstraZeneca ha deciso di ritirare l'autorizzazione all'immissione in commercio». L'annuncio rimbalza in Borsa e AstraZeneca chiude la seduta in rialzo (+1,2%), performando meglio del listino di Londra (+0,49%) dopo che il produttore ha dichiarato di aver avviato il ritiro a livello mondiale del suo vaccino Covid-19 a causa di un «eccesso di vaccini aggiornati disponibili» dopo la pandemia. La decisione, ha spiegato la società, non era legata a ragioni di sicurezza. Anche se l’azienda anglo-svedese a fine aprile ha ammesso per la prima volta in documenti giudiziari nel corso di un procedimento legale a Londra che il suo vaccino anti Covid può causare trombosi come raro effetto collaterale. Viene così archiviato il vaccino che, nella prima fase della pandemia evitò nel primo anno di somministrazione, 6,3 milioni di morti, secondo una ricerca Airfinity del 2022. Il vaccino è stato decisivo nei Paesi a basso e medio reddito.

Declino

Poi è iniziato il declino, conseguenza dell'emergere di nuove varianti e della scoperta di rarissimi ma gravi effetti collaterali. «Il problema di questo vaccino era la possibilità che si presentasse in rarissimi casi - dai 14,8 casi per milione del Regno Unito ai 19,3 per milione riportati nel resto d'Europa - una complicanza denominata Vitt, acronimo che sta per trombocitopenia trombotica immune indotta da vaccino», ricorda Rossella Marcucci, responsabile del reparto di Malattie aterotrombotiche del Careggi di Firenze che, nel 2021, fu chiamata dall'Agenzia europea dei medicinali Ema ad analizzare questa complicanza legata al vaccino. «La Vitt è caratterizzata da trombosi venose e arteriose potenzialmente fatali, che hanno colpito soprattutto donne giovani e che emergevano entro 30 giorni dalla somministrazione», ricorda l'esperta. Questi effetti, per cui in breve tempo è stata trovata una terapia, erano nel foglietto illustrativo dal 2021. «Effetti collaterali così rari possono emergere solo dopo l'utilizzo su milioni di casi, in quella prima fase della pandemia il rischio di morte per Covid era più alto (il 40% per un ultra 80enne)». —

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