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Cambia contratto perché paga troppo, con il nuovo gestore le arriva una bolletta da 400 euro

Cambia contratto perché paga troppo, con il nuovo gestore le arriva una bolletta da 400 euro

foto da Quotidiani locali

UDINE. Utenze salate Il costo dell’elettricità, dopo i rialzi post Covid, è tornato alla pre pandemia eppure sempre più persone ricevono bollette da capogiro, che diventano una spesa imprevista, talvolta difficile da pagare. C’è chi paga, chi si indebita, chi si arma di pazienza e va a protestare.

Così è accaduto a una signora di Pordenone, che vive con il figlio, e che alla fine dell’anno si era rivolta al gestore per cambiare contratto «perché le bollette erano molto elevate. L’ultima è stata di 300 euro. A casa abbiamo lo scaldabagno elettrico e usiamo il forno per cucinare, per cui non dico che non usiamo l’elettricità, però questi costi erano davvero alti».

Nuovo contratto e costo di 0,16 euro al kWh, anche se ci sono prezzi più convenienti da altri gestori. «Mi è arrivata la nuova bolletta: 441 euro! A quel punto sono tornata nel punto vendita del gestore, ho protestato, ho minacciato di fare denuncia. Mi hanno ascoltato e mi hanno detto che avrebbero approfondito. Mi è arrivata una nuova bolletta con l’importo stralciato. Ma se non avessi protestato? Adesso aspetto la prossima e vediamo...».

Per casi come questi le associazioni dei consumatori sono subissate di segnalazioni, casi che riguardano soprattutto le bollette della luce. Questo perché «i contratti sono insidiosi e vanno letti fino all’ultimo cavillo, all’ultima riga – spiegano all’Adoc, associazione che riceve gli utenti il lunedì pomeriggio in piazza Duca D’Aosta 8 –. Spesso arrivano comunicazioni unilaterali tramite sms o mail, che puntualmente il consumatore dimentica di guardare. Invece la compagnia dovrebbe mandare una raccomandata per comunicare le modifiche. Attenzione poi alle clausole di recesso. Ci sono contratti che prevedono che in caso di recesso anticipato per passare a nuovo gestore, ci sia una penalizzazione per tre anni: per il primo ci si trova a pagare 150 euro al vecchio gestore, che diventano 100 il secondo anno e 50 il terzo».

Una gabella che purtroppo è legittima se compare sul contratto firmato. Con il mercato libero e il cambio di gestori ci sono utenti che arrivano con bollette che hanno importi anche «cinque volte la media che gli utenti erano abituati a pagare, ma se scelgono il prezzo variabile è legittimo». Ma non sempre tutto è rispettato, ecco perché bisogna non usare leggerezza

Poi c’è il caso delle utenze tagliate. Se quello reso noto dalla stessa Adoc a fine aprile – di una pordenonese che si è vista tagliare luce e gas nel giro di qualche ora adducendo un recesso mai chiesto dall’intestatario della bolletta – resta emblematico, non è l’unico che fa riflettere. Una signora che era rimasta indietro con il pagamento, proprio perché riceveva bollette da 300-400 euro l’una, a metà aprile si è vista abbassare senza preavviso l’energia elettrica. Per paura che le staccassero la corrente, si rimessa in regola, pagando gli arretrati. Le era rimasta da pagare solo una utenza, ma scadeva il 30 di aprile.

«Il 17 aprile la compagnia le ha staccato ugualmente la luce e per una settimana la signora ha cercato invano di contattare la persona che le aveva fatto il contratto, un ufficio, un contatto».Anche questa signora si è rivolta ad Adoc, che è riuscita a risolvere il problema. Spesso i consumatori si rivolgono alle forze dell’ordine per sporgere denuncia «ma vengono rimbalzate. Abbiamo avuto quattro o cinque casi di persone che si sono rivolte ai carabinieri per denunciare, ma sono state mandate alle associazioni dei consumatori. Questo non dovrebbe avvenire, il cittadino dovrebbe sempre poter denunciare una vessazione».

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