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“Le memorie di Ivan Karamazov”, Umberto Orsini in scena al Sociale

STRADELLA. Ultimo appuntamento della stagione 2023/24 del teatro Sociale di Stradella con un gigante assoluto del teatro e del cinema italiano: a chiudere la programmazione, giovedì 9 maggio, alle 21, con “Le Memorie di Ivan Karamazov”, sarà, infatti, Umberto Orsini. Orsini, 90 anni, di cui quasi 70 passati tra palcoscenico e cinema, in questo spettacolo co-autore anche della drammaturgia tratta da Dostoevskij, mostra una grande prova attoriale al cospetto di un personaggio che ha segnato tutta la sua carriera.

Un personaggio che resiste nel tempo, tra i più tormentati della letteratura: Ivan Karamazov, il libero pensatore che teorizza l’amoralità del mondo e conduce all’omicidio, forse consapevolmente, l’assassino del padre.

Un thriller psicologico e morale, sospeso tra colpevolezza e innocenza, tra delitto e castigo. Colpevole e innocente insieme, Ivan Karamazov ritorna a parlare, come un uomo ormai maturo che sente di non aver esaurito il proprio compito. A distanza di quarant’anni dai fatti raccontati da Dostoevskij, compila le sue memorie e tenta di far luce sui propri sentimenti e sulla propria filosofia, provando a svelarne le implicazioni criminali.

Per il pubblico stradellino e dell’Oltrepo pavese si tratta di una straordinaria occasione di poter assistere alla performance di uno dei più rilevanti interpreti del teatro italiano del Novecento. Altissimo il livello dello spettacolo, che prima di approdare a Stradella è andato in scena al Piccolo Teatro di Milano, al Teatro Vascello di Roma, al Teatro Nazionale di Genova, al Puccini di Firenze e in tutti i più importanti teatri italiani. A proposito del suo Ivan Karamazov, Umberto Orsini ha dichiarato: «Mi sono dunque preso la libertà di rappresentarlo come un personaggio che resiste nel tempo, e mi sono chiesto, e gli ho fatto chiedere, perché mai l’autore, il suo creatore, lo abbia abbandonato non-finito. E questo ‘non-finito’ me lo sono trovato tra le mani oggi, come ‘in- finito’ e dunque meravigliosamente rappresentabile perché immortale e dunque classico. La vera vita degli uomini e delle cose comincia soltanto dopo la loro scomparsa». L’attore, accompagnato da una musica in stringente e fervido dialogo emotivo con le parole che egli pronuncia, dà luogo ad una straziata e commovente confessione a tu per tu con se stesso e con i propri fantasmi, a metà tra la finzione letteraria e il “pirandelliano” dissidio con un personaggio in cui ritrova le espressioni più oscure del proprio “io”.

Sul palcoscenico e sui set dal 1957, Orsini è diventato un attore popolare negli anni Sessanta e Settanta, girando più di settanta film e lavorando con registi come Federico Fellini e Luchino Visconti (La caduta degli dèi, Ludwig): per la terza volta affronta la figura di Ivan, il più controverso, lucido e allucinato dei fratelli Karamazov, a 55 anni dall’interpretazione del medesimo personaggio nello sceneggiato televisivo della Rai “I fratelli Karamazov” del regista Sandro Bolchi nel 1969.

Ci sono ancora diversi posti disponibili sui palchi e nel loggione, mentre la platea è andata esaurita, per lo spettacolo di domani al Sociale di Stradella. Per acquistare i biglietti è possibile rivolgersi direttamente alla biglietteria del teatro, un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, oppure a quella online sul circuito Vivaticket (https://socialestradella.vivaticket.it/). Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia Umberto Orsini, per la regia di Luca Micheletti che ha curato anche la drammaturgia insieme allo stesso Orsini. Scene di Giacomo Andrico, luci di Carlo Pediani, al suono Alessandro Saviozzi, assistente alla regia Francesco Martucci. —

Oliviero Maggi

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