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Sos Fentanyl in Italia, Mantovano: “Attenti al web e ai siti cinesi. I nostri Servizi sono al lavoro”

La droga sintetica Fentanyl, detta anche “degli zombie”, ormai problema sociale negli Usa, è sotto i riflettori del governo per il rischio di diffusione anche in Italia. “Da un monitoraggio del web è emerso che il Fentanyl viene spacciato per lo più via internet. Soprattutto su siti cinesi, con recapito a mezzo poste e pagamento […]

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La droga sintetica Fentanyl, detta anche “degli zombie”, ormai problema sociale negli Usa, è sotto i riflettori del governo per il rischio di diffusione anche in Italia. “Da un monitoraggio del web è emerso che il Fentanyl viene spacciato per lo più via internet. Soprattutto su siti cinesi, con recapito a mezzo poste e pagamento con criptovalute per renderle non tracciabili. L’allarme viene dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi sull’aggiornamento al Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici.

Allarme Fentanyl, Mantovano: attenti ai siti cinesi

“Questo – prosegue Mantovano – dovrebbe rendere tutti ( genitori, donne, famiglie) più attenti. Affinché gli adolescenti evitino di praticare questi siti. Tenendo conto che questa diffusione può avvenire o con delle prescrizioni vere e proprie o come farmaci o con operazioni mascherate. Abbiamo per esempio scoperte che dietro la dicitura ‘chinewhite’ si cela il Fentanyl“. Sul caso, ha spiegato inoltre Mantovano, vigilano “anche i servizi segreti”, impiegati soprattutto “sul monitoraggio” della Rete ma anche dei flussi finanziari.

I Servizi segreti monitorano anche i flussi finanziari

Dopo aver invitato a tenere alta la guardia “in particolare nel dark web su siti cinesi“, Mantovano ha spiegato che la Procura nazionale antimafia ha costituito un gruppo di lavoro ad hoc.  “Sono state sensibilizzate tutte le Procure, anche quelle ordinarie”. Tra gli obiettivi anche quello di “dotare gli agenti di polizia che agiscono in questi ambiti della sostanza antidoto, uno spray nasale. Per far sì che quando un agente effettua un intervento che fa emergere il Fentanyl non siano colpiti”.  Si lavora poi anche sulle scuole: il ministro dell’Istruzione “ha sensibilizzato tutti gli istituti”, ha detto ancora Mantovano.

Rigorosi controlli per eventuali fughe dagli ospedali

Il rischio di eventuali ‘fughe’ di questa sostanza dagli ospedali non è escluso. “È un anestetico, un analgesico come la morfina. Dobbiamo essere più accorti per custodire i prodotti che la contengono in modo più cauto e prudente. E anche per consegnarla in circuiti rigorosamente controllati. Su questo c’è l’impegno del ministero della Salute, delle Regioni, degli ospedali e delle farmacie. Però l’attenzione perché si evitino furti c’è, perché c’è questo rischio”.

No a messaggi fuorvianti sull’antidoto Naloxone

Infine Mantovano ha invitato a evitare messaggi fuorvianti sul Naloxone, possibile antidoto per il Fentanyl.  “È sicuramente un farmaco salvavita, prodotto in quantità ridottissime da un’azienda che si trova fuori dal territorio nazionale. Vi è una esigenza molto forte che sia in dotazione alle forze dell’ordine. Quindi immaginiamo un avvio di ordinativi graduale per arrivare in tempi ragionevoli a dotare tutte le forze dell’ordine che fanno i controlli”. Questo però – ha precisato il sottosegretario – non significa che siccome esiste il Naloxone “si può fare l’esperimento perché c’è antidoto, testando così una sostanza che ha effetti devastanti”.

Schillaci: siamo i primi ad aver lanciato l’allarme in Europa

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha ricordato che l’Italia è stata la prima nazione in Europa a lanciare l’allarme su questa droga sintetica. “Abbiamo messo su un piano accurato grazie alla regia del sottosegretario Mantovano. Credo che sia molto importante essere pronti a eventuali aumenti di diffusione di questa droga sintetica che in Usa è un problema sociale. Abbiamo messo in atto una rete tra tanti ministeri e siamo pronti a intervenire anche se spero che non ci sarà la diffusione avvenuta in Usa”.

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