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Alyssa D’Incà nelle quattro migliori del Sei Nazioni. «Avevo un sogno, ora l’ho coronato»

Alyssa D’Incà nelle quattro migliori del Sei Nazioni. 


«Avevo un sogno, ora l’ho coronato»

foto da Quotidiani locali

Una carriera in costante ascesa quella di Alyssa D’Incà, giovane rugbista bellunese sempre più un punto di riferimento del movimento azzurro. Il Sei Nazioni da poco concluso ha messo in mostra ancora una volta le doti della classe 2002 che è stata recentemente nominata sia come miglior giocatrice del torneo che candidata per la miglior meta. Insomma, il talento di Alyssa è definitivamente sbocciato in questa stagione anche a livello internazionale, con la giovane bellunese che, testa sulle spalle, continua a lavorare per migliorarsi in un’annata in cui tra pochi giorni dovrà affrontare la finale scudetto con il suo Villorba.
Alyssa, tra nazionale e club una stagione molto intensa ma che ti ha regalato grandi gioie. Quale bilancio puoi tracciare?
«Indubbiamente a livello personale questa è una stagione molto positiva. Mi sono concentrata molto sul curare alcuni aspetti tecnici, soprattutto legati alla fase difensiva, dove sentivo di dover alzare lo standard e i risultati si sono visti. Tra campionato e Sei Nazioni ho fatto bene, vorrei finisse ancora meglio con la ciliegina dello scudetto».
A proposito di Sei Nazioni, sono arrivate due nomination importanti.
«Sono cose che danno una soddisfazione enorme, mi fanno capire che sto lavorando bene e che non è il momento di mollare. Non me l’aspettavo, sono rimasta molto sorpresa e non so quali siano le mie possibilità di vittoria ma sono estremamente grata alla mia squadra e allo staff per avermi aiutata ad avere questa possibilità».
Se dovessi raccontare il momento più difficile della stagione e quello più bello, quali sceglieresti?
«Il momento più difficile sicuramente prima del Sei Nazioni, un periodo molto intenso a livello fisico e mentale in cui il campionato non si era fermato. Il momento più bello invece l’esperienza con la Franchigia della Benetton e la prima volta a Monigo. E poi il Sei Nazioni ovviamente».
Ti saresti mai aspettata di arrivare a questo livello?
«Sinceramente no. Mi sto ritagliando qualcosa d’importante, il mio obiettivo e sogno è sempre stato quello di vestire la maglia della nazionale. Dedicare la mia vita al rugby è un privilegio, ho anche la fortuna di poter godere di alcuni benefit che le mie compagne più grandi non hanno potuto sfruttare. Sono onorata di poter fare questo, senza dimenticare però che ci vogliono impegno, costanza e determinazione».
Sei mai stata criticata perchè giochi a rugby?
«Spesso vengo criticata per il mio aspetto fisico e per il fatto di sembrare un ragazzo. Sono consapevole che in questo mondo tutti giudicano, ma solo tu devi saperti guardare allo specchio e capire se ti va bene quello che sei, senza pensare o farti scoraggiare dagli altri».
Quali sono oggi i tuoi obiettivi?
«A breve termine sicuramente la vittoria del campionato con il Villorba, sarebbe bello portare a casa lo scudetto. Con la Nazionale vogliamo far bene al WXV, torneo internazionale che si gioca a settembre e mette in palio sei posti per il Mondiale».

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