Corsi: “Siamo padroni del nostro destino”
Inutile girarci intorno i 90 minuti di domenica prossima in terra friulana per gli azzurri potrebbero dire molto sulla permanenza o meno nella massima serie. Il presidente Fabrizio Corsi intervistato ai colleghi de “Il Tirreno” ha fatto il punto a pochi giorni dallo scontro diretto in casa dell’Udinese. Lo ha fatto partendo da una considerazione sul cammino compiuto dalla squadra: “
Se quattro mesi fa, mica una vita, ci avessero detto che saremmo stati qui a giocarci la permanenza in serie A negli ultimi 180 minuti di campionato, padroni del nostro destino, avremmo firmato con il sangue”.
Inevitabilmente dall’arrivo di Davide Nicola le cose sono cambiate soprattutto all’inizio della sua gestione sul piano dei risultati e dell’atteggiamento:
“Adesso siamo all’epilogo di una stagione per certi versi difficile ed entusiasmante ma non serve a niente pensare a quello che poteva essere, senza disperdere energie che servono per giocarci al meglio questi 180 minuti che ci siamo costruiti con impegno, sacrificio ed impegno”.
Non le sembra però attorno alla squadra prevalga un certo clima di pessimismo?
“Non lo so se prevalga ma comunque dispiace ci sia. Sembra quasi una forma di accanimento , ma la società e la squadra sono consapevoli che ci aspetta un compito difficile, un’impresa dura ma non impossibile“.
Non è che magari le ultime due salvezze arrivate con largo anticipo hanno abituato male?
“Forse qualcuno può pensare che per l’Empoli chiudere a 41 o 43 punti sia normale ma non è così. Anzi è una cosa straordinaria. Basti pensare che ci giochiamo la permanenza in serie A con formazioni del calibro di Udinese o Sassuolo”
Come state vivendo questa attesa?
“C’è soltanto un modo per vivere l’avvicinamento a partite come ci aspetta a Udine: cercando di dare il meglio giorno per giorno e comunque di attese così in questi anni ne ho vissute assai, alcune decisamente peggiori”.
Tipo quella del giugno del 2012?
“Beh, il playout con il Vicenza per restare in serie B resterà una pagina indimenticabile della nostra storia, ma senza scomodare una delle sfide più sentite ed importanti per noi è comunque capitato di ritrovarsi a giocarsi una salvezza o una promozione alle ultime curve della nostra corsa. A volte è andata bene altre volte meno bene”.
Ma quella di Udine non è come una finale?
“E’ una partita importante, molto. Ma per come stanno le cose non è detto che sia decisiva. Ed a mio avviso non dobbiamo appesantirla di quanto già lo sia. La prestazione contro la Lazio deve darci convinzione. Ci è mancata solo la concretezza ma in questa stagione ci sono capitate partite in cui abbiamo sofferto molto ed altre dove siamo riusciti a segnare tre reti ad avversarie dirette oppure ad altre più importanti”.
Quindi i motivi per crederci non mancano
“Il più importante tra questi è che con la gestione Nicola, l’Empoli ha avuto un rendimento da salvezza ampia, buon score di reti realizzate e subite. Questo dice che possiamo farcela, quindi dobbiamo pensare di giocarcela al maglio. Dobbiamo essere contenti e felici di giocarci una partita così importante, affascinante che può risultare decisiva”.
Tra i tifosi, e non soltanto tra quelli dell’Empoli serpeggia un cerro malcontento per la mancata contemporaneità delle partita, che ultimamente, ha prodotto risultati sorprendenti: lei che ne pensa?
“Siamo padroni del nostro destino come dicevo prima ed ogni energia deve essere utilizzata per giocarsela al meglio. Il resto è un ragionamento da fare poi in Lega , E’ stata scelta la strada dello spezzatino per una questione legata a diritti tv ma evidentemente, se ogni anno alla fine ci sono risultati più o meno attesi questo non funziona”
L'articolo Corsi: “Siamo padroni del nostro destino” proviene da PianetaEmpoli.