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Con le scarpe da ginnastica in quota, escursionisti salvati sul Sorapis 

Con le scarpe da ginnastica in quota, escursionisti salvati sul Sorapis 

In pochi giorni il Soccorso alpino è intervenuto cinque volte tra Cortina e Auronzo per turisti bloccati da gelo e neve. «Attendete il miglioramento del meteo»

Senza abbigliamento adeguato su ghiaccio e neve, aumentano gli escursionisti recuperati in quota dal Soccorso alpino.

Malgrado il meteo avverso e la persistente condizione invernale dei sentieri, sono numerosi gli escursionisti che, senza opportuni abbigliamento, attrezzatura e conoscenze alpinistiche adeguate all'ambiente innevato, si avventurano sugli itinerari che conducono al lago del Sorapis o al Rifugio Vandelli.

Cinque interventi in pochi giorni. Anche oggi, giovedì 16 maggio, il Soccorso alpino di Cortina è stato attivato per due persone infreddolite sotto Forcella Marcuoira e i soccorritori della Guardia di finanza, con il tempo richiesto per salire, li hanno raggiunti a piedi, poiché l'assenza di visibilità non consentiva l'avvicinamento dell'elicottero con una rapida risoluzione dell'emergenza.

Solo ieri, mercoledì 15 maggio, era scattato l'allarme per quattro turisti americani in difficoltà nella stessa zona, che avevano chiesto una squadra in supporto, salvo dopo due ore comunicare che si erano arrangiati.

Sempre in zona Forcella Marcuoira, domenica 12 maggio, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha recuperato due turiste svizzere bloccate dalla paura delle valanghe.

Nei giorni precedenti il Soccorso alpino di Auronzo era intervenuto di notte in Valbona per altre tre persone francesi bagnate e gelate dal freddo, così come la Guardia di finanza di Cortina, sempre in Valbona, aveva ritrovato due inglesi usciti 50 metri dal sentiero. Riportati a valle, in tutti i casi gli escursionisti aiutati sono stati poi riaccompagnati alle rispettive macchine.

«Con maltempo e nebbia la possibilità di perdere il sentiero è elevata, le squadre a piedi avranno bisogno di ore per individuare e raggiungere i chiamanti e in caso di infortunio le operazioni inevitabilmente si prolungheranno», precisano i volontari del Soccorso alpino. «Sui sentieri in quota permangono condizioni invernali, molta neve e freddo, il lago è ghiacciato e il Rifugio Vandelli chiuso. Vi invitiamo ad attendere il miglioramento della stagione, ad utilizzare in ogni caso calzature e abbigliamento appropriati al rigore dell'ambiente e a rientrare sui vostri passi al primo accenno di difficoltà».

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