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Prende a calci un’auto in sosta e la danneggia, poi tenta di ferire i poliziotti con un paio di forbici: arrestato

UDINE. Ancora intemperanze e violenze in viale Leopardi, a Udine. Sette giorni fa era stato un trentatreenne a scagliarsi contro l’auto di Xiaoling Ye, che da dodici anni gestisce un salone da parrucchiera in Borgo Stazione.

Nella serata di mercoledì 15 maggio la scena si è ripetuta, in una ciclicità che alimenta le preoccupazioni dei residenti e di chi frequenta abitualmente quello che un tempo era noto come il quartiere delle magnolie.

Quando erano da poco passate le 19, Alì Raza – trentaquattrenne afghano senza fissa dimora – si è accanito contro un’auto in sosta lungo il viale, all’altezza della gelateria Morettino: ha preso a calci ripetutamente la carrozzeria, prendendosela in particolare con il cofano, ha spaccato uno degli specchietti retrovisori e infine, con un ombrello, ha infranto il lunotto posteriore della vettura.

Il giovane, irregolare in Italia, ha poi inveito contro i passanti, che hanno segnalato alle forze dell’ordine quel che stava accadendo: i primi ad arrivare sono stati i militari dell’Esercito che pattugliano la zona, seguiti a stretto giro di posta da due volanti della polizia, che hanno bloccato Raza. Che per tentare di sottrarsi all’arresto ha sfoderato un paio di forbicine da manicure e provato a ferire i poliziotti, che hanno avuto il loro bel daffare a contenere l’esuberanza dell’uomo anche in questura, dove è stato portato dopo il fermo.

Dopo una notte trascorsa in camera di sicurezza, ieri il trentatreenne (assistito dal difensore d’ufficio, l’avvocato si è presentato in tribunale per il giudizio direttissimo: accusato di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e porto di oggetto atto ad offendere (le forbicine, che ha spiegato di usare per regolare la barba), Raza è stato rimesso in libertà dal giudice Roberto Milocco, che ha convalidato l’arresto e disposto l’espulsione.

Il pubblico ministero aveva chiesto la custodia cautelare in carcere, ritenendo concreto i rischi di reiterazione del reato e della fuga, mentre il legale del trentunenne, rimettendosi sulla decisione, ha chiesto termini a difesa dopo la convalida: il processo è stato quindi aggiornato.

«Non è la prima volta che questa persona si fa notare per atteggiamenti sopra le righe», denuncia l’ex consigliere comunale Paolo Foramitti, residente in viale Leopardi, che ha assistito all’episodio di mercoledì sera.

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