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A Settimo Rottaro la truffa del gasolio rubato. Pieno a metà prezzo per “gli amici”

Mauro Giubellini

/settimo rottaro

Dopo l’operazione “Dirty metal” (metallo sporco) che sta facendo tremare 51 imprenditori dell’Alto Canavese (tutti indagati per associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale e smaltimento illegale di rifiuti ferrosi) i militari della Guardia di Finanza hanno effettuato un sequestro preventivo di sette diversi siti, 6 ubicati in Asti e provincia ed uno a Settimo Rottaro , risultati adibiti allo stoccaggio clandestino di gasolio. Sono state 14 le perquisizioni, con il sequestro di 4 autobotti e circa 15mila litri di gasolio. L’operazione è la “Brown oil”.

Anche qui, come in Alto Canavese, le indagini sono scattare dopo un controllo fiscale e dai movimenti sospetti e frequenti di mezzi pesanti.

«Gli sviluppi investigativi hanno portato a scoprire che il gestore di un’azienda astigiana adibiva i locali a deposito e distributore abusivo di carburante - spiegano le fiamme gialle - ivi poi ceduto in nero a diversi clienti che lo acquistavano al prezzo altamente concorrenziale di 90 centesimi al litro, in spregio alle norme sulla sicurezza antincendio, in frode ed evasione delle imposte, alterando la libera e regolare concorrenza commerciale. Il gasolio così commercializzato è risultato avere una strana colorazione tendente al marrone, frutto della miscelazione di diverse tipologie di prodotto di provenienza illecita».

Le indagini delle Fiamme gialle hanno consentito così di arrivare a svelare l’illecito modus operandi di due diversi distinti gruppi di principali indagati: vi sono alcuni autisti di autobotti, dipendenti di un’ impresa del settore petrolifero e altri autisti insieme al gestore di una ditta di autotrasporto. Questi, nello svolgere il trasporto di carburante - con autobotti munite di regolare documentazione fiscale per conto di depositi petroliferi regolarmente operanti e autorizzati con apposita licenza al deposito e alla commercializzazione dei carburanti ed i cui titolari e rappresentanti legali sono estranei alle indagini - al termine delle previste consegne giornaliere ai clienti ufficiali (per lo più agricoltori, condomini e altri piccoli operatori), con artifizi e raggiri ne avrebbero dirottato una parte residua rimasta nella cisterna, portandola nei 7 depositi clandestini, tra i quali quello adibito a distributore abusivo di carburante.

Sedici i clienti scoperti a fare il pieno dell’assai conveniente carburante, segnalati per ricettazione. Le persone coinvolte sono in tutto 27, indagate con vario titolo e ruolo nella frode ipotizzata per reati di truffa aggravata, riciclaggio, ricettazione e violazione del Testo Unico sulle Accise per evasione delle imposte gravanti sulla cessione di carburante destinato all’autotrazione.

«Durante le perquisizioni - spiegano dalla Gdf - è stato scoperto un meccanismo di frode per taroccare l’erogazione del gasolio: tramite un comune telecomando (del tutto simile a quello che tutti usiamo per il cancello del garage di casa), che premuto consente di alterare la meccanica del contalitri delle autobotti, facendo si che pure senza alcuna effettiva erogazione di prodotto il contatore continui a girare a vuoto, in modo da registrare al termine dello scarico una quantità di prodotto erogata pari a quella riportata nel documento fiscale di consegna, traendo in inganno il cliente».

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